Direzione ASP a sindacati medici: pronti far partire i tirocini all’Umberto I

“Abbiamo già inviato all’assessorato regionale alla salute il nuovo regolamento che disciplina le modalità di accesso ai tirocini per studenti dei corsi di laurea in area medica. Non appena avremo definito questo passaggio potremo avviare tirocini in ospedale se a chiederli è un ateneo” lo precisa il direttore sanitario dell’Asp di Enna Emanuele Cassarà, dopo il sollecito rivolto al governatore Crocetta ed all’assessore alla formazione Marziano dai sindacati medici ed infermieri per far partire i tirocini all’Umberto I per gli studenti dell’estensione dell’Università Dunarea de Jos di Galati. “Non c’è alcun ostruzionismo. L’Asp di Enna, ricordo per chiarire la realtà dei fatti, già da anni collabora, per i tirocini degli studenti dei corsi di laurea di area medica, anche a livello internazionale”. Come sottolinea ancora il direttore sanitario “nell’ultimo anno abbiamo ricevuto richieste anche da altre univeristà straniere, come l’Università di Mariupol in Slovenia per il tirocinio di fisioterapisti e con la Vasile Goldis di Arad in Romania per medicina. Noi stipuliamo una convenzione diretta con l’Università richiedente, per l’ammissione nelle nostre strutture degli studenti che chiedono di potere qui svolgere dei periodi di tirocinio. Una volta che avremo completato la fase aperta con l’assessorato regionale alla sanità proprio in relazione ai tirocini ritengo che non ci saranno problemi anche con l’università di Galati”. Attualmente, con l’Asp di Enna sono attive numerose convenzioni per tirocini di area medica, ovvero con l’università di Messina, Padova, Catania, Torino, Palermo, Chieti, Firenze, Napoli, Perugia, L’Aquila. Quella dei tirocini all’Asp di Enna da atenei stranieri non è quindi una novità “Nel passato abbiamo avuto anche tirocinanti per biologia, abbiamo avuto anche studenti che hanno preparato da noi la tesi per la laurea in farmacia”. Come funzionano le attività di tirocinio? “La prassi che seguiamo, come ad esempio, nel caso degli infermieri, è quella di prevedere un tutor e comunque concordarne uno con l’Università che ha richiesto di effettuare da noi l’attività di tirocinio. Questa organizzazione, ci permette di non andare minimamente ad influire sul nostro carico di lavoro”.

Tiziana Tavella per La Sicilia