Enna. Le novità su chiusura Collegio di Maria delle Canossiane di piazza San Tommaso

Enna. Sulla chiusura del Collegio di Maria il Vescovo Mons. Rosario Gisana ha incontrato domenica scorsa il gruppo giovanile parrocchiale di San Tommaso e la comunità ennese, tutti interessati alla sorte della benefica istituzione fondata oltre un secolo fa. E’ stata l’occasione per apprendere, dalla viva voce del Vescovo, quali sono gli sviluppi dello stato dell’opera e se vi sono eventuali proposte e iniziative da mettere in campo per la salvaguardia della storica sede e, soprattutto, chi e quali potrebbero essere gli eventuali futuri conduttori e fruitori dell’immobile che, comunque, dovrebbero perseguire scopi e finalità sociali. Come si ricorderà, il Vescovo a metà febbraio ha avuto un incontro presso la Curia con la reverenda madre Giovanna, portavoce della madre generale Anna Maria Babbini, la massima autorità della provincia canossiana d’Italia. In quella occasione ha avuto un colloquio, cordiale e propositivo, sulla destinazione dei locali del Collegio delle Canossiane di Piazza S. Tommaso, al verificarsi della partenza delle suore. Il Vescovo ha informato che i vertici della casa madre canossiana hanno necessità di alienare o affittare i locali dei piani superiori, mentre per quelli del piano terra, compreso il cortile, sembrano intenzionati a cederli in comodato d’uso alla Curia, che a sua volta li trasferirebbe gratuitamente alla chiesa di San Tommaso per i servizi pastorali ecclesiali della parrocchia.
Si è aperta una approfondita discussione con gli interventi: del parroco Filippo Marotta, il quale si è detto disponibile a consentire l’uso dei locali ad associazioni e cooperative di giovani che vorranno intraprendere attività con finalità sociali e di servizio; di Anna Dongarrà e di Paolo Mingrino, che hanno ancora una volta fatto presente che l’istituzione del Collegio di Maria appartiene alla città e che Enna non può assistere passivamente alla perdita di chiese, conventi e monasteri di cui in passato era ricca; di Mario Mangione, portavoce del gruppo giovanile della parrocchia, il quale ha evidenziato che l’aspetto più rilevante, per i piani elevati, è rappresentato dal fatto che non hanno i requisiti di agibilità, mentre il piano terra potrebbe essere fruibile ma con i necessari lavori manutentivi e di messa in sicurezza degli impianti; Angelo Merlo, rettore della confraternita del SS. Sacramento, tra le righe del suo intervento, ha fatto capire che anche le confraternite ennesi e il Collegio dei Rettori potrebbero essere interessati ad un eventuale fruizione dei locali per le loro molteplici attività.

Il Vescovo Gisana ha precisato che il comodato d’uso sarebbe concesso a titolo gratuito per trent’anni e che, dal momento che la casa madre canossiana ha necessità di risolvere il problema gestionale dell’immobile, così come per gli altri della Sicilia, occorre trovare soluzioni percorribili. Padre Marotta infine ha condiviso l’idea del comodato d’uso ma ha ribadito che tale comodato sia concesso per tutto l’immobile perché altrimenti si avrebbero conflitti gestionali, alle volte irrisolvibili. Sarebbe inoltre disponibile ad aprire le porte a tutte le associazioni laiche oltre che alle confraternite.

Ha letto infine una lettera da lui scritta da recapitare alla superiora generale madre Anna Maria Babbini, da inviare per conoscenza alla superiora provinciale Luisa Merlin e alla superiora territoriale madre Giovanna Della Luna, nella quale chiede: “Sarebbe auspicabile che prevalesse la visione e le previsione del comodato d’uso gratuito non solo del piano terra ma di tutto l’immobile a vantaggio della chiesa, da concedere alla Diocesi di Piazza Armerina”.
A conclusione della missiva, il parroco così scrive: “La vostra vita religiosa non dipende dalla vendita e dell’affitto di questo immobile ma dalla grazia di Dio che opera grandi cose in chi fa le opere di Dio e non degli uomini”.

Salvatore Presti