Oasi Maria SS Troina: Permane lo stato di tensione all’interno dell’Irccs dopo lo sciopero, vani i tentativi di mediazione
Troina - 30/03/2017
Quello che sta accadendo all’Irccs Oasi Maria SS è qualcosa di più un semplice conflitto sindacale. L’esito dello scontro, che vede contrapposti i lavoratori del comparto alla dirigenza dell’Irccs, condizionerà il futuro dell’Oasi e dell’intero paese di Troina che, ad onta dell’ottimismo diffuso a piene mani, non è economicamente e socialmente in buona salute. Si sta vivendo una crisi profonda e i primi a subirne i violenti contraccolpi sono i dipendenti che, per i ritardi nel percepire gli stipendi, fanno salti mortali per far quadrare i bilanci familiari. Anche questa crisi consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere. Non è una mia definizione di crisi. Il superamento della stessa richiede interventi radicali, ai quali probabilmente si sta pensando, che modificano assetti organizzativi e modalità di gestione. L’Oasi Maria SS che uscirà da questa crisi sarà, nel bene o nel male, molto diversa dall’Oasi che abbiamo visto fino ad oggi. Che la soluzione di questa crisi non sia a portata di mano è dimostrato dal permanere di un pesante clima di tensione all’interno dell’Irccs Oasi Maria SS. Ieri è intervenuto anche il vescovo di Nicosia mons Salvatore Muratori, che ha incontrato i dipendenti dell’Irccs. A nulla è valso il tentativo di mediazione del sindaco Fabio Venezia che, dopo lo sciopero del 23 marzo, ha convocato nel palazzo municipale per ben due volte le direzioni dell’Irccs e le delegazioni sindacali, giovedì pomeriggio e sabato mattina. Al di fuori dell’orario di servizio e a turno, i dipendenti continuano a presidiare, giorno e notte, l’ingresso della sede centrale dell’Oasi in via Conte senza interferire sul normale svolgimento dei servizi. Per rendere note le sue posizioni sugli incontri in municipio, l’Irccs ha diffuso un comunicato. Nei due incontri svoltisi nel palazzo municipale, i rappresentanti dell’Irccs hanno ribadito quanto avevano già detto nell’incontro con le delegazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Nursind il 23 marzo. Pagamento di altre due mensilità entro 16 aprile. Impegno a pagare regolarmente lo stipendio dal mese di maggio, se l’Asp di Enna paga puntualmente all’Irccs le fatture relative ai servizi resi. Recupero delle altre mensilità arretrate entro Pasqua del 2018. Disponibilità ad un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella definizione del Piano strategico, della dotazione organica e del piano del fabbisogno del personale. Netto rifiuto della richiesta di dimissioni delle Direzioni. In aggiunta, nel corso del tentativo di mediazione, i rappresentati dell’Irccs hanno manifestato la disponibilità a coinvolgere le organizzazioni sindacali nel gruppo di lavoro per il rilancio dell’Istituito e di un dipendente nel comitato di consulenza gestionale scelto dall’assemblea dei soci da una rosa di 10 dipendenti proposta dalle organizzazioni sindacali. Disponibilità delle direzioni alle dimissioni, se dalla verifica del 30 aprile gli impegni assunti dovessero risultare disattesi. Questa era la proposta dei rappresentanti dell’Irccs, che i dipendenti hanno discusso in assemblea sabato sera. Messa a votazione, dopo un serrato dibattito, l’assemblea dei dipendenti l’ha respinta. Nel comunicato stampa che hanno diffuso, le organizzazioni sindacali hanno ribadito i motivi per cui ritengono “indifferibili” le dimissioni delle direzioni dell’Irccs, “pur apprezzando l’apertura dell’istituto a un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nei processi decisionali”.
Le organizzazioni sindacali non credono che questi processi decisionali “possano essere affidati alla stessa classe dirigente che è stata per anni inadempiente e sorda rispetto alle richieste avanzate dai sindacati”. Aggiungono inoltre le organizzazioni sindacali che nella proposta formulata dai rappresentati dell’Irccs, “per la quale il sindaco si era dichiarato garante, nulla di concreto si dava ai lavoratori, se non il riconoscimento della possibilità di compartecipazione, che dovrebbe essere imprescindibile e naturale in ogni azienda che si adegui ai tempi e che consideri il sindacato una risorsa piuttosto che un ostacolo”.
Silvano Privitera