Villarosa. Il giovane veterinario Giuseppe Fasciana ufficializza la sua candidatura a sindaco

L’amore per Villarosa e i suoi cittadini, il rispetto delle tradizioni e di tutte le persone che hanno deciso con coraggio di ‘restare’, guidano l’entusiasmo e la visione verso un futuro migliore del giovane medico veterinario Giuseppe Fasciana che oggi, nella giornata della Liberazione, ufficializza la propria candidatura a sindaco nel comune nel centro della Sicilia e chiama all’appello tutti i suoi concittadini: “il nostro futuro decidiamolo insieme”. Il trentaseienne villarosano, libero professionista e imprenditore agricolo, ha scelto insieme alla moglie di crescere le sue due figlie proprio nel paese dove vive e lavora da sempre.

 La candidatura di Fasciana è stata accolta con entusiasmo già da numerosissime persone, ed è voluta da più componenti della società civile, tra queste l’associazione Coraggio che, negli ultimi anni, ha rinvigorito il dibattito politico villarosano, contestando diverse scelte dell’amministrazione uscente e avanzando proposte agli stessi amministratori. Si tratta di una candidatura che mette d’accordo commercianti, agricoltori e allevatori, nonché singoli cittadini e gruppi politici ormai esausti del modello che è stato protagonista dell’ultimo ventennio a Villarosa, un modello che ha reso praticamente inaccessibile il palazzo di città a tutti quelli che non erano “amici” o “amici degli amici”.
“Ho deciso di impegnarmi in prima persona e di mettere a disposizione il mio entusiasmo e le mie competenze perché credo che Villarosa abbia bisogno di un nuovo progetto. Questa volta, a decidere le sorti e il futuro del nostro comune potranno partecipare tutti, compiendo una missione dettata dall’amore per il proprio paese”. Così Giuseppe Fasciana che aggiunge: “tra le difficoltà economiche e l’emigrazione di molte famiglie, non voglio recitare la parte dello spettatore inerme; desidero piuttosto risvegliare nel cuore di tutti i cittadini il sentimento di appartenenza, quello di spendersi e di superare l’apatia e la rassegnazione che da troppo tempo si respira negli animi della gente. Penso a una comunità socialmente attiva che cresca da ogni punto di vista”. “Questo è il momento di credere che è ancora possibile fare qualcosa, – conclude – pensare ad un luogo migliore nel quale far crescere i nostri figli e dove i cittadini possano sentirsi coinvolti nelle scelte importanti: un’amministrazione che ascolta e si confronta risveglia inevitabilmente lo spirito di appartenenza”.