Sicilia Futura su residenza universitaria Kore: non ci convince la ricaduta economica sul territorio

Rigenerazione e Gentrificazione Urbana, quartieri centro storico , università e altre riflessioni
Premesso che ogni iniziativa che avviene in città di tal portata, non può che fare piacere e viene vista con grande favore, ma un’opera di tal genere, o meglio un investimento di tale entità, ha un impatto non solo economico sulla città che merita una ben più approfondita riflessione..
La rigenerazione o meglio la “gentrificazione” dei quartieri è un tema stimolante e che nel recente passato ha visto, per iniziativa di quasi tutti gli stessi soggetti , il progetto della PIRAMIDE del quartiere Mulino a Vento. E proprio quella esperienza ci deve mettere sull’avviso di quello che si deve fere, di come si deve fare, e dei tempi necessari per la realizzazione e la messa in opera. Sicuramente quella residenza non ha dato i frutti sperati non ha modificato in meglio, ma forse in peggio, il quartiere che è rimasto assolutamente identico per vivacità e movimento a prima dell’intervento è l’esempio di quello che non bisogna fare.
Pertanto se il progetto si potesse ancora variare, si ritiene che in tempi assolutamente brevi, si debba aprire un dibattito fra tecnici, amministratori e committenza sul significato e sulle aeree che possono essere oggetto di rigenerazione urbana e sulle motivazioni sociali, storiche e naturalmente economiche.
Le tre città di Enna, in effetti si prestano a un discorso di rigenerazione variegato che ha una priorità nel centro storico.
Così di primo acchitto, la residenza di Sant’Anna così come viene presentata, non ci convince, sia da un punto di vista di ricaduta economica sul territorio, significherebbe solo togliere 230 posti letto alla libera offerta privata con innegabili svantaggi per i redditi degli ennesi, senza alcun vantaggio aggiuntivo per nessuno. E poi non favorisce l’idea di città che si immagina per il futuro con la rivitalizzazione della città storica che era naturalmente punto programmatico di tutti i soggetti politici prima delle elezioni scorse. Oggi la città alta si avvia alla desertificazione umana, con una popolazione anziana e il di tutte le iniziative economiche in essa ricadenti, vissuta solo in orari d’ufficio e in modo assolutamente critico. Di contro la città bassa ha una popolazione giovane, in pieno sviluppo, che non trova nel contesto urbano di Enna bassa, luoghi di aggregazione e di produzione culturale che invece in modo del tutto naturale sono presenti nel centro storico.
E allora la discussione VA APERTA, con un progetto di rigenerazione degli spazi, della mobilità urbana, della incentivazione delle attività commerciali e culturali che potrebbe avere, in questa immensa disponibilità economica dell’unico soggetto produttivo di Enna, l’Università, un volano di sviluppo unico e irrepetibile! Stiamo attenti a non sprecarlo!
Pensare ad una sorta di accoglienza diffusa nei micro appartamenti ricavabili dall’enorme bacino edificato dei quartieri di San Pietro , Valverde , San Biagio, Salvatore, Chiazza, Canalicchio etcc avrebbe il duplice scopo di riportare in vita quartieri scarsamente popolati o popolati da una popolazione anziana con esigenze di socialità ridotta.
Pensate a ad una città universitaria diffusa sul tipo di Camerino, con qualche facoltà trasferita nel palazzo delle Benedettine e/o nel palazzo della ex Banca d’Italia, o anche all’ex ospedale, pensate al movimento di migliaia di giovani che animino i quartieri e la città, pensate ai micro-bus navetta elettrici, alle bici condivise, ai negozi e alle attività commerciali, al vociare per le strade della città liberata dalle auto e vissuta da persone fisiche che si spostano e socializzano per poi a sera animare i quartieri con interazioni sociali fra i residenti (nonni) e nuovi ospiti (nipoti). Pensate ai panifici, ai negozi di abbigliamento per giovani, agli artigiani, dalle sarte alle lavanderie, alle trattorie ai barbieri etcc, pensate alla via Roma e alla piazza e al Belvedere pieni di giovani che si confrontano, e al cinema e al teatro… UN SOGNO!
Ora, avendo la disponibilità di fondi e la disponibilità di una amministrazione lungimirante, l’Università si possa fregiare di un merito reale di avere rigenerato una intera città e non invece una porzione di città con un opera che seppur (forse) apprezzabile da un punto di vista architettonico sembra fuori contesto e comunque può ambire a molto di più che accogliere solo 230 ragazzi per la notte.
Può essere motore di cambiamento e di sviluppo di tutta la CITTA’ DI ENNA!
Il sasso è gettato, speriamo che l’acqua smossa possa concretamente stimolare chi ha il potere e la legittimazione di decidere per il futuro della città!

Peppe La Porta

(Capo Gruppo Consiliare Sicilia Futura)