Ex Consigliere Cardaci: “recupero uso pubblico tramite accordo tra Comune e Banca d’Italia”

Tra i temi sempre attuali ormai da oltre un decennio c’è, ad Enna, quello del rilancio del centro storico in affanno sul piano commerciale, turistico ed anche economico. Si è spesso discusso sulle opportunità di rilancio ed oggi una proposta arriva da Dario Cardaci, ex assessore ed ex consigliere comunale che adesso guarda la città con gli occhi del semplice cittadino che spera ancora in un rilancio del capoluogo.
La proposta di Cardaci ruota intorno all’utilizzo dell’immobile che ha ospitato la Banca d’Italia prima che questa, dieci anni fa, venisse chiusa.
«Va recuperato all’uso pubblico tramite un accordo tra il Comune e la Banca d’Italia trasferendolo in proprietà al Comune sotto forma di acquisto o, se non è possibile questa forma, si potrebbe pensare al comodato d’uso» ipotizza Cardaci.
Negli anni scorsi la Banca d’Italia ha messo in vendita l’immobile ma il bando è andato deserto e questo potrebbe aprire le porte ad una trattativa privata a cui il Comune se interessato potrebbe partecipare. Ad informarsi in passato, ricorda Cardaci, «è stata l’università ma non ha avuto effetto se è ancora chiuso». Sull’acquisto ci sarebbero pure delle opportunità economiche e Cardaci ha un’idea anche sul tipo di utilizzo che se ne potrebbe fare e lo suggerisce al sindaco Dipietro : «Con tanti bandi che ci sono, e l’università Kore dimostra che sono percorsi fattibili visto quello che ha realizzato, acquistarlo o trovare un accordo darebbe alla città un servizio fondamentale che è quello di creare ad esempio un polo museale che è quello delle grandi mostre». Secondo Cardaci questa strada raccoglierebbe l’interesse degli operatori culturali europei, e forse non solo, «che avrebbero interesse a programmare eventi ad Enna che per le sue peculiarità si presta di suo» e pensa, ad esempio, a quando è accaduto a Piacenza con la mostra del Guercino visitata da centinaia di migliaia di persone.
«Queste grandi mostre hanno bisogno di determinati requisiti che l’immobile ha. Oltre ad essere a norma, ha impianti di sicurezza, una platea all’ingresso che si presta naturalmente, grandi sale, i servizi sorveglianza ed il caveau per custodire le opere» prosegue Cardaci dicendosi certo che «fare una grande mostra rende più di tante altre cose, sposta migliaia di persone». Questo, sostiene ancora Dario Cardaci, «ad esempio insieme all’ex Ciss, dove sono previsti 300 posti di lavoro, e all’utilizzo a regime dell’autodromo contribuirebbe seriamente allo sviluppo di una città di trentamila abitanti».
Intorno a questa proposta ecco dunque che si potrebbe aprire un confronto reale e concreto perchè davvero, se l’immobile venisse utilizzato per le grandi mostre, richiamerebbe migliaia di visitatori portando benefici sull’economia di tutta la città.