Enna. Partite pregresse. Appello cautelare al CGA assenti: Assoro – Bertini, Nicosia – Bonelli, Troina – Venezia

Enna. Come il viandante nel deserto si disseta con un semplice goccio d’acqua, così i cittadini, viste le continue segnalazioni, si sono sentiti rinfrancati dal non inserimento nelle bollette del mese di maggio delle così dette “Partite Pregresse”, il tutto grazie alla delibera dell’ATI del 28.02.17 con la quale i sindaci, a maggioranza, ne avevano sospeso la bollettazione da parte del gestore Acquaenna. Il cittadino ha toccato con mano che quando la buona politica, interpretata in questo caso dai sindaci che votarono favorevolmente la sospensione, vuole, i risultati si ottengono, in considerazione che in Sicilia i cittadini-utenti del servizio idrico provinciale siamo i soli a dover pagare un balzello tutto solo e illegittimamente ennese. Certo è stato necessario, per i non addetti alla problematica, far capire che Acquaenna ha fatto ricorso a quella sospensiva ed il TAR Catania ha accolto la sospensiva della sospensiva delle “Partite Pregresse” e che, quindi, tutto è in evoluzione. Certo la reiterata approvazione da parte dell’assemblea dell’ATI in data 31.05.2017 di ricorrere alla sentenza del TAR di Catania manifesta qualora ve ne fosse bisogno la volontà dei rappresentanti dei cittadini di una chiara presa di posizione in difesa delle proprie, precedenti, decisioni e la difesa delle istanze dei cittadini. Adesso occorre che il CdA dell’ATI diano mandato al legale per poter proporre appello cautelare in sede di CGA. Già il consiglio di amministrazione avrebbe dovuto riunirsi per due volte, ma purtroppo ciò non è avvenuto, forse, non hanno a cuore i problemi dei cittadini, oppure si teme il giudizio dell’organo superiore? Certamente la diatriba non si concluderà in poco tempo, ma sapere che vi sono, finalmente, sindaci che prendono a cuore le problematiche avanzate dai cittadini conforta tutti, auspicando che i sindaci ripetutamente assenti: Bertini, Bonelli, Venezia, forse, impegnati in cose più importanti si possano rendere liberi per il 14 p.v. e deliberare l’appello cautelare, atto di dignità per difendere la loro funzione. Che senso avrebbe un ATI privo di poteri a fronte di un ATO in liquidazione i cui poteri, limitati alla fase liquidatoria, sono stati esautorati dalla legge? L’associazione si curerà di dare riscontro all’evoluzione dei fatti ben sapendo che il diritto all’informazione, non faziosa, ma seria, libera e trasparente è un prerequisito di una società civile costituzionalmente riconosciuto, anche ad Enna.

Pippo Bruno delegato provinciale Assoconsumatori – Assd-Consum