Enna. Sfiducia al sindaco, tra censure, accuse e ripensamenti

Non sarà presentata prima di inizio luglio la mozione di sfiducia contro il sindaco Dipietro annunciata domenica scorsa dal segretario cittadino del Pd Vittorio Di Gangi dando al capogruppo Salvatore Cappa il mandato di presentarla e di testare il polso a tutte le altre forze consiliari che, però, restano al momento “fredde” rispetto alla sfiducia soprattutto perchè ad oggi è tutt’altro che certo il risultato finale dopo che quattro consiglieri dello stesso Pd hanno già preannunciato il loro voto contrario e sulla stessa posizione ci sono anche alcuni consiglieri del centrodestra che restano vigili e spettatori interessati.
Nel frattempo il capogruppo Cappa resta in silenzio in attesa di capire ciò che sta accadendo e quale piega prenderà questa vicenda. Un primo dato è la leggera frenata sui tempi di presentazione della sfiducia perchè mentre Di Gangi parlava di “formalizzare subito la sfiducia”, pare invece ci sia la volontà diffusa tra gli stessi dodici consiglieri che si sono espressi per il sì, di aspettare che il quadro si faccia più chiaro e la volontà di presentarla ad inizio luglio la dice lunga tranne che, per sgombrare il campo da ogni dubbio, si dica a Cappa di accelerare i tempi.
Lo stesso capogruppo, che fino ad ora ha operato per mantenere compatto il gruppo esponendosi spesso in prima persona, in questi giorni è destinatario di numerose pressioni. Non sempre è stato semplice per lui, nonostrante gli sforzi compiuti, tenere unito un gruppo con tante anime spesso in conflitto tra loro, consiglieri che anche in aula hanno preferito un percorso solitario andando anche contro i principi dello stesso Cappa aperto innanzitutto al dialogo. La discussione della mozione di sfiducia anche negli equilibri del gruppo potrebbe quindi essere decisiva.
Il momento, insomma, non è semplice e la discussione sulla sfiducia è servita a far saltare il coperchio. In tutto questo un ruolo chiave lo avrà il sindaco nel caso in cui desse un’apertura di credito – come per altro sta già accadendo – ai consiglieri Pd contrari alla sfiducia, sui temi programmatici della città, una richiesta che è partita anche dagli ex alleati di centrodestra, Comito su tutti, secondo cui se il sindaco sarà aperto al dialogo e al confronto sulle azioni da portare avanti, allora, la discussione sulla sfiducia potrà essere archiviata. Un primo segnale, intanto, sarebbe quello del completamento della giunta, atteso ormai da tre mesi, con la nomina dei due assessori mancanti.