Rifiuti. Ancora problematiche per i dipendenti dei Ccr di Enna

Resta ancora irrisolto il problema denunciato dai dipendenti dei Ccr di Enna di contrada Venova e Scifitello i quali denunciano ancora una volta il loro stato di disagio rispetto alle certezze sul loro futuro. Non a caso qualche giorno fa hanno inviato una lettera al sindaco e ai consiglieri comunali di Enna ma anche alla Procura e alla Srr in cui denunciano quelle che a loro dire sono delle anomalie nei loro confronti. Contestano, infatti, il piano d’intervento del comune di Enna nella parte in cui si prevede il Ccr ma, accusano, non gli operatori ad oggi lì impiegati “in quanto viene asserito che una parte di servizio effettuati dagli scriventi veniva svolta dal personale del cantiere di Enna”. Fanno riferimento a quanto dichiarato, in una certificazione, dagli ingegneri Lanza e Palumbo, nota poi fatta ritirate, spiegano i lavor del Ccr, il 9 marzo dal liquidatore dell’Ato, Di Mauro, sosteneva invece il contrario chiedendo pertanto che l’elenco del personale nel cantiere di Enna comprendesse anche le 9 unità dei Ccr.
“Nonostante ciò l’amministrazione comunale continua ad operare nell’illecito ritenendo, così come comunicato verbalmente, di potersi scegliere il personale da utilizzare, lasciando fuori gli scriventi lavoratori che sono gli unici ad avere da sempre operato presso il Ccr”
Venerdì scorso in un incontro tra i rappresentanti del cantiere di Enna, del Ccr e del sindaco gli operatori ecologici hanno confermato la volontà di ridursi lo stipendio per far entrare nel piano d’intervento ennese anche i colleghi del Ccr. Per far sì che questo avvenga sarà però necessaria la delibera del consiglio comunale. Nel frattempo la stessa struttura del Ccr dovrà essere ceduta dall’Ato alla Srr e da questa al comune che per svolgere il servizio previsto dal piano ne ha bisogno. Il timore dei lavoratori del Ccr, che contestano il comune, è invece che possano restare esclusi ed è per questa ragione che sono in agitazione anche se, dicono, «stiamo continuando a svolgere il nostro lavoro nonostante l’impianto sia ormai saturo ma adesso vogliamo chiarezza».