I FATTI
La mattina di venerdì 14 luglio 2017 una donna di Piazza Armerina, già spaventata perché il figlio non era rientrato a casa dalla sera precedente, veniva terrorizzata dalla notizia di un anonimo che al citofono le comunica: «Tuo figlio è morto».
In preda al panico la signora chiamava subito il 113 e in pochi minuti una volante del Commissariato di Piazza Armerina raggiunge l’abitazione per compiere i primi accertamenti sulla possibile scomparsa.
Ma, proprio mentre i poliziotti tentavano di consolare la madre disperata, irrompeva improvvisamente il figlio, riferendo di aver perso conoscenza a causa della assunzione di stupefacenti.
A quel punto, gli agenti della volante, però, accompagnavano il giovane e la madre al Commissariato di P.S. per redigere i verbali ai sensi del codice della strada, per aver guidato sotto l’effetto di sostanza stupefacente.
Arrivato al Commissariato, però, il giovane, arrecando altro dolore alla propria madre, va in escandescenza e tenta di fuggire adoprando violenza verso il poliziotti, tant’è che gli agenti del Commissariato armerino sono stati costretti a bloccarlo mentre lo stesso si scagliava fisicamente contro di essi.
Pertanto, il CHIARAMONTE viene arrestato per i reati di resistenza e minaccia a PP.U..
Poi, sulla base delle disposizioni della Procura della Repubblica di Enna che coordina le indagini, il giovane è stato sottoposto agli arresti domiciliari, misura oggi tramutata, dal Giudice del Tribunale che ha convalidato l’arresto, nell’obbligo di presentazione quotidiana presso il Commissariato di P.S. di Piazza Armerina.