Nelle loro postazioni i detenuti, che hanno un contratto di lavoro di collaborazione, promuovono le offerte telefoniche. Dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17,30, cuffia alle orecchie e voce convincente.
“E’ sicuramente una esperienza molto formativa che si muove nell’alveo della rieducazione e riabilitazione – dice la referente del progetto su Enna, Maria Teresa Rizza – I detenuti hanno partecipato ad un breve corso di formazione e poi sono stati subito pronti per iniziare a lavorare”.
Attualmente le postazioni sono solo sei ma la Dieffe Servizi che in Sicilia da lavoro a 80 operatori, ha investito anche dentro le carceri con progetti mirati, vuole ampliare l’offerta di lavoro, coinvolgendo sempre più detenuti-lavoratori.
“I lavoratori detenuti impegnati non ottengono ancora grandi guadagni ma entrare nella loro sala, sentirli parlare in cuffia con estranei adoperando garbo e professionalita’, mi da una gradevole impressione di vita normale. – dice il direttore del carcere, Letizia Bellelli.
Ma per la Dieffe Servizi quella del carcere è una scommessa da non perdere. Il primo call center nel carcere di Messina è ormai attivo da anni e ora si punta su Enna per dare stabilità e ampliare il numero di postazioni.
Perché è con il lavoro, quello vero, che comincia un percorso di rieducazione e riabilitazione.