Mozione di sfiducia a Sindaco Leonforte, dice la sua il Presidente del Consiglio

Leonforte. Si avvicina il giorno della discussione della mozione di sfiducia al primo cittadino, a pochi mesi delle amministrative, ed a tal proposito si è voluto proporre delle domande al primo firmatario della mozione, nonché anche Presidente del Consiglio comunale Antonino Di Naso.

– Vi accusano di avere tradito le norme statutarie firmando una richiesta di sfiducia senza consultare l’assemblea. I tesserati P.D. con cariche consiliari hanno facoltà di esprimere il proprio dissenso a titolo squisitamente personale o sono sempre e comunque espressione del partito?

Premesso che il termine “tradimento” mal si coniuga con la mia persona e con la MIA storia politica e partitica, mai “macchiata”da cambi di casacca a convenienza, cosa di cui non possono vantarsi molti politici, locali e non, preferisco non rispondere a questa domanda. Mi riservo, alla luce delle diverse minacce di espulsione dal Partito Democratico ricevute e alle luce delle varie notizie circolanti in tutti luoghi fisici e virtuali, di presentare un documento chiarificatore rivolto alla cittadinanza tutta e ai tesserati del PD subito dopo il C.C. trattante la mozione di sfiducia.

– Qualora la sfiducia non passasse vi dimettereste come suggerito dai vostri compagni o continuereste fino a fine mandato con la carica fino a oggi occupata?

Se le dimissioni richieste a mezzo “chiacchiera da bar” riguardano le mie da presidente del C.C., rispondo che una decisione in tal senso è una probabilità che sto valutando con serietà e non con impeto di giornata e per onor del vero molto plausibile. Ciò detto, mi consenta di far sapere a chi ancora questo non lo sapesse che la carica da me ricoperta non nasce, come malignamente in questi giorni i professionisti delle bugie dicono, come merce di scambio per dare sostegno all’amministrazione in carica. D’altronde la stessa carica era prima egregiamente ricoperta dalla consigliera Floriana Romano, cofirmataria della mozione e, dunque, compagna eletta nella mia stessa lista quella del PD, di conseguenza la nostra lista, se così si può dire, nulla ha perso e nulla ha guadagnato, “godeva” già di questo onore.

– Non sarebbe stato più opportuno consegnare la tessera per esprimere il proprio disappunto quando non condividendo la linea del partito vi siete visti costretti ad accogliere voci partitiche differenti, a volte antitetiche? Alcune sezioni catanesi si sono svuotate dei vecchi compagni al sopraggiungere degli uomini di Faraone (movimento articolo 4).

Può anche darsi, non nego che sono stato e sono ancora fortemente combattuto in merito, e questo non lo dico per darmi una sorta di attenuante, ma per evidenziare l’enorme difficoltà ad accettare la deriva populistica che il PD da qualche anno vive. Ma credo nelle regole di partito e sono convinto che prima o poi ci daranno la possibilità di confrontarci in un dibattito schietto e democratico. Le linee politiche non si impongono mai, ma nascono sempre da una serio dibattito. Mi si creda, rassegnarsi è difficile per chi ha contribuito alla fondazione del PD guidato da Walter Veltroni.

– E’ intenzione vostra contrastare la candidatura dell’uscente Sinatra definita: “elettoralmente e politicamente scomodo”. Scomodo per chi? Vuole essere Sinatra la sola espressione del PD paesano alle prossime amministrative?

Per quel che mi riguarda poco importa voler contrastare la candidatura del Sindaco uscente e quanto meno definirlo politicamente ed elettoralmente scomodo, chi usa questi argomenti lo fa con l’obbiettivo di distogliere l’attenzione sulla vera tematica messa alla luce dalla mozione, cioè il modo di amministrare la cosa pubblica. Gli argomenti che verranno trattati durante il Consiglio hanno un minimo comune denominatore, cioè un metodo particolare di amministrare, e noi vogliamo evidenziare proprio questo, dicendo ad alta voce che richiediamo un amministrazione trasparente e corretta. Se questo si chiama lesa maestà non lo so, per me si chiama portare avanti dei principi e dei valori inderogabili, anche quando questi vengono lesi da persone appartenenti allo stesso partito.

– Come reputa l’accusa al consigliere Cremona di occupazione di poltrona dopo l’avanzata dell’assessore Leonforte, anch’egli neo PD? E’ il Cremona ingrato verso chi gli ha consentito la surroga? Avrebbe dovuto mostrare più fedeltà a una linea di mantenimento dello status quo?

Lungi da me voler fare il difensore d’ufficio del consigliere Cremona, il quale sia per l’età che per l’esperienza può difendersi da solo. Ritengo del tutto evidente che la contestazione mossagli è a dir poco puerile, denota dilettantismo, mancanza di argomenti e poco rispetto delle regole e, financo, delle istituzioni. Volendo essere un po’ più banali dico che tutti i candidati consiglieri della stessa lista hanno beneficiato dei voti di Cremona, e viceversa. I voti di Cremona sono stati utili anche al sindaco Sinatra, stessa cosa vale anche per il consigliere, che dimettendosi non è mica andato a fare volontariato ma è stato promosso assessore permettendo così il subentro di Cremona (come primo dei non eletti e non per magnanima concessione). Per ultimo vorrei ricordare che tutte queste dinamiche riguardano la lista dell’Arca, che nelle ultime amministrative era avversaria del PD, e durante l’avvicendamento in esame non c’era neppure l’ipotesi di adesione di codesto movimento politico al PD, per cui non mi arrogo il diritto di conoscere le motivazioni che hanno portato a quella decisione, ma sicuramente sono state ben ponderate.

– Al sopraggiungere delle nuove elezioni comunali ricompare il Cappiddazzu ennese. Quando questo convitato di pietra lascerà i pensieri di chi evocandolo lo esorcizza? Sembra che l’alludere al Crisafulli moralizzi chi l’evoca? Sarà dunque il PD ennese sempre adombrato da questa baronale entità?

Ricompare Crisafulli nella fantasia o, meglio, nella malignità di chi reputa che evocandolo si possa demolire politicamente e moralmente chi dissente da loro e, contemporaneamente, evidenziandone le distanze spera di accreditarsi moralità e verginità politica. Francamente costoro mi suscitano solamente una gran pena. Le dico pure che io sono “figlio politico” di chi ha ideato e realizzato l’occupazione dei terreni appartenenti ai proprietari latifondisti, lo sciopero a favore della costruzione della diga Nicoletti e tante altre battaglie politiche sempre a favore dei più deboli.
Nessuno credo possa negare che nel partito al quale io appartengo da sempre Crisafulli sia stato un grande leader, un uomo che ha difeso il suo territorio anche con azioni politiche che hanno portato benefici in tutta la provincia di Enna. Se poi alcuni o molti lo additano come il più gran mascalzone provinciale e forse regionale se non nazionale non saprei cosa rispondere a riguardo se non che da uomo delle istituzioni credo in esse, ivi compresa la magistratura la quale ha sempre mostrato di agire efficacemente anche contro i potenti e ne sono esempio i casi Previti, Cuffaro, Lombardo, Dell’Utri, Galan, Cosentino, Genovese, Bossi, Berlusconi, ecc., ecc. Non credo che Crisafulli da Enna sia così potente da essere al di sopra della legge. Per carità, ì giudizi politici sono tutti legittimi sarà la storia a dire quale sono veri e quali no, piaccia a non piaccia. Per rispondere all’ultima parte della sua domanda, credo che in politica si ci misuri con programmi, idee, progetti visioni che tendino a migliorare la qualità della vita ed i servizi alla persona tenendo sempre presente per quel che mi riguarda i principi di legalità, uguaglianza e trasparenza, chi usa evocare demoni lo fa con scienza per non affrontare il vero nocciolo della questione cioè una classe politica miope accompagnata da pseudo amministratori naif.

– Chi voterete alle regionali? I non persuasi da Micari confluiranno in Cancelleri o in Musumeci?

Non credo che i non persuasi da Micari confluiranno nei progetti offerti da Cancelleri e Musumeci, sono programmi politici molto lontani per un elettore di centro sinistra. Per quanto riguarda il candidato che voterò per l’assemblea regionale lo sceglierò nella lista del PD, a meno che, per la sincerità che mi contraddistingue, vi sia la candidatura dell’amico Fabio Venezia che io reputo uomo del PD, tale eventuale candidatura in una lista a sostegno del presidente Micari mi farebbe riflettere. Nella vita si può perdere ma non si può andare contro i propri principi e valori