Enna. La Cardiologia dell’Umberto I diventa mobile con una app gratuita che utilizza i sistemi Apple o Android

Enna. La Cardiologia dell’Umberto I diventa mobile, era uno dei progetti più validi del reparto di Cardiologia, diretto da Lello Vasco. Nella sostanza la Cardiologia diventa mobile, infatti basta un click nello smartphone per scaricare una semplice applicazione e il paziente, seguito dal reparto ennese, viene sorvegliato e assistito h24 in qualsiasi angolo del mondo lui si trovi. Il reparto ennese è tra i primi in Italia come percentuale di monitoraggio in remoto. Sono, infatti, quasi seicento i pazienti che hanno avuto impiantato dispositivi cardiaci come pacemaker o defibrillatori, che il reparto monitora in remoto raddoppiando i controlli annuali da due a quattro (uno in ospedale e tre in remoto). Tutto questo consente di azzerare le liste di attesa così come gli spostamenti dell’ammalato. Nel caso il paziente avverta malessere particolare può mettersi in contatto con il reparto, avviando in autonomia la trasmissione dei dati con il server dell’ospedale ennese dando così l’allarme sulla situazione. Il monitor “My CareLink Smart” utilizza un lettore portatile leggerissimo (lo puoi tenere in una mano) che comunica con il tablet o lo smartphone tramite l’app gratuita che utilizza i sistemi operativi Apple o Android. Quando i cardiologi dell’Umberto I consegnano il lettore all’ammalato oppure ad un familiare sarà sufficiente avere una connessione Wi-Fi o Gsm e il “gioco” è fatto.
“Dopo avere scaricato e avviato l’app il lettore viene posizionato sopra il dispositivo cardiaco che abbiamo impiantato – spiega il primario Lello Vasco – in pochi minuti viene avviata la trasmissione dati e noi dalla nostra postazione vedremo l’andamento della situazione, controlleremo le condizioni del dispositivo cardiaco e acquisiremo i dati necessari”. I parametri fisiologici rilevati sono gli stessi che si ottengono durante i controlli ambulatoriali, il medico davanti al monitor li analizza e decide se modificare la terapia, prescrivere nuove indagini diagnostiche o lasciare tutto com’è.
L’app quando dà l’allarme? “In presenza – spiega Lello Vasco – di un’aritmia oppure un aumento di liquido nei polmoni determinato dallo scompenso cardiaco o più semplicemente quando la batteria del dispositivo cardiologico deve essere sostituita”. Il progetto sperimentale che oramai è divenuto buona prassi è stato concepito nell’ambito del potenziamento dell’ambulatorio di elettrofisiologia avviato da alcuni mesi nel reparto nel quale, per restare nell’ambito, si praticano le ablazioni transcatetere. “I nostri pazienti – sostiene il gruppo dei medici – sono soddisfatti e altrettanto lo siamo noi che riusciamo a seguirli bene con il beneficio di non dovere attendere”.


Servizio e foto a cura di Angela Montalto