Piazza Armerina. Arrestato quarantenne ruba carico di metadone da deposito farmaceutico per tossicodipendenze

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato – in particolare gli uomini della Squadra Mobile di Enna – diretti dal V.Q.A. Dr. Gabriele Presti e coordinati dal Commissario Capo Dr. Emanuele Vaccaro – e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina – diretti dal Commissario Capo Dr. Vincenzo Sangiorgio – hanno tratto in arresto il piazzese GULISANO Giovanni, classe ‘77, soggetto con precedenti specifici in materia di stupefacenti, armi, e resistenza a PP.UU., per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo metadone, per aver rinvenuto nella sua abitazione una scatola contenente 63 flaconi di metadone e alcune compresse di Suboxone, risultate rubate nella giornata di ieri dal locale Ser.T. (Servizi per le Tossicodipendenze).

In particolare, nella tarda mattinata dello scorso martedì 19 dicembre, presso la sala operativa del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, perveniva una richiesta di intervento dal personale del locale SER.T a seguito di un patito furto, perpetrato all’interno dell’infermeria, di una scatola contenente metadone e di alcuni blister con compresse di suboxone.

Dell’ammanco dei farmaci si erano resi conto gli infermieri del centro per le tossicodipendenze al momento dell’effettuazione delle operazioni contabili quotidiane sulla consistenza degli stessi.

Immediatamente, quindi, personale della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina si attivava ai fini di giungere all’identificazione dell’autore del furto.

Dalle prime informazioni assunte si apprendeva che il GULISANO Giovanni, soggetto con precedenti specifici in materia di stupefacenti, si era recato al Ser.T. proprio quella mattina per un consulto medico.

Pertanto, i poliziotti effettuavano servizi di appostamento nei pressi dell’abitazione del soggetto e, dopo averla individuata, procedevano alla conseguente perquisizione.

Dopo aver suonato diverse volte al campanello, bussato alla porta e chiamato ad alta voce il Gulisano senza ricevere alcuna risposta, sussistendo l’alta probabilità che lo stesso si trovasse all’interno dell’abitazione e che intenzionalmente non volesse aprire la porta d’ingresso per dissimulare la sua presenza, i poliziotti riuscivano ad aprire la porta di ingresso con un’energica spinta, trovando il soggetto e dando inizio alle operazioni di perquisizione.
Così, all’interzo dell’abitazione, dentro una vaschetta in plastica, i poliziotti riscontravano la presenza di una scatola di “Suboxone” in compresse, sostanza inserita nella tabella I sez. A del D.P.R. 309/90 e perfettamente corrispondente (per marca, principio attivo, dosaggio e quantitativo di compresse) al farmaco psicotropo asportato nella giornata precedente.

Poi, estendendo la perquisizione all’interno del sottotetto, accessibile attraverso una botola in metallo (quindi occultato in un punto dell’immobile di non facile individuazione), i poliziotti rinvenivano una scatola di cartone contenente ben 63 confezioni, a loro volta relative ad altrettanti flaconi di Metadone Cloridrato.

Infine, tale grave quadro indiziario a carico del GULISANO veniva definitivamente delineato dalla contestuale visione delle registrazioni di diverse videocamere di sorveglianza nei pressi del Ser. T. che, nel frattempo, gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. erano riusciti ad acquisire.

Trattandosi con assoluta certezza delle sostanze medicinali/psicotrope asportate nella giornata di del 19 dicembre u.s, pertanto di provenienza furtiva, il GULISANO Giovanni veniva tratto in arresto per la illegale detenzione, ai sensi dell’art. 73 D.P.R. 309/90, delle citate sostanze, molto probabilmente rubate al fine di spacciarle nell’ambito del locale racket della droga. Tutto quanto rinvenuto veniva posto in sequestro. Poi, veniva data immediata notizia al Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Dr. Giovanni ROMANO, il quale disponeva che l’arrestato fosse condotto presso la Casa Circondariale di Enna per ivi rimanere a disposizione dell’A.G. .

La brillante attività svolta dagli investigatori erei ed armerini ha permesso di identificare, in meno di 24 ore, il responsabile del furto di metadone presso il Ser.T. armerino, un atto particolarmente grave, soprattutto in considerazione del fatto che il metadone è sostanza molto ricercata negli ambienti della tossicodipendenza. Quanto illecitamente sottratto al Ser.T. sarebbe stato sicuramente destinato allo spaccio nel territorio di Piazza Armerina, con tutte le conseguenti ricadute sul piano della sicurezza pubblica.

Quest’ulteriore arresto, operato unitamente dalla Squadra Mobile di Enna e dal Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, testimonia che la collaborazione tra i due uffici investigativi, particolarmente proficua nell’anno in corso, ha permesso di assicurare alla giustizia un pericoloso pregiudicato che – nonostante il recente arresto di settembre – non ha esitato a sottrarre i flaconi del metadone dal Ser.T. al fine di approvvigionare il fiorente mercato illecito degli stupefacenti nella Città dei mosaici.