Enna. Disabilità e sessualità, incontro a Pergusa

Si svolgerà domani (sabato), a partire dalle ore 10, all’hotel Villa Giulia di Pergusa, il convegno “Disabilità e sessualità. Abbattiamo le ‘barriere architettoniche’ dell’affettività”, organizzato dalla rete di associazioni Abilnet, dal coordinamento Volontariato Siciliano e dal Centro di Servizio per il Volontariato Etneo. I lavori, moderati dalla dott.ssa Milena Barbagallo, prevedono le relazioni della psicologa e psicoterapeuta Stefania Varisano, dell’esperta dello sportello Disabilità di Torino Maria Grazia Mitillo, e, nel pomeriggio, un momento laboratoriale.

L’argomento fondativo del convegno è quello del riconoscimento e della piena attuazione delle pari opportunità della persona disabile in tema di affettività e sessualità. Il filo rosso che guiderà l’ordine e i contenuti di tutti gli interventi sarà quello che vuole il disabile ‘persona’, centrato cioè nella sua dimensione esistenziale e guardato nei suoi limiti, potenzialità, risorse, capacità relazionali e affettive. Il disabile, infatti, pur nel limite delle sue effettive difficoltà fisiche e/o psichiche, come tutte le persone cosiddette ‘normodotate’, deve e può esperire appieno la bellezza della relazionalità in tutte le sue sfumature. Questo rientra in quell’idea di autonomia della persona con disabilità che il coordinamento ha sposato con la promozione dell’articolo 14 della legge 328/2000.

All’inizio del convegno sarà proposto uno spezzone del film che ha visto protagonista l’attrice Lunetta Savino, “Il figlio della luna” che, presentato nelle reti Rai qualche anno fa, racconta della storia della madre coraggio di Fulvio Frisone, il giovane siciliano laureato in fisica affetto da tetraparesi spastica. In una parte del film si vedono le vicissitudini a cui è dovuta andare incontro la madre per aiutare il figlio a vivere un aspetto della sua intimità così importante come la sessualità.

I relatori che si alterneranno affronteranno l’argomento partendo da una disamina generale della persona con disabilità, individuandone limiti e risorse, per via via parlare della gestione della sessualità e affettività da parte del disabile e della sua famiglia (tabù, repressioni, ricorsi a prostitute, ecc), della nuova figura emergente dell’ “assistente sessuale” (con riferimento ad alcune best practice provenienti dal comune di Torino), della legislazione in merito al soddisfacimento di questa nuova richiesta e, infine, delle considerazioni etiche, filosofiche, sociologiche, ecc in relazione al tema.

L’obiettivo finale del convegno è quello non solo di innestare una nuova cultura dell’ inclusione e delle pari opportunità, ma soprattutto quello di sollecitare gli organi preposti alla creazione di uno sportello, all’interno dei vari consultori (sul modello di quello di Torino), che si occupi di sostenere il disabile e la sua famiglia in questo percorso di accompagnamento alla scoperta della sfera sessuale e affettiva.