Enna, Nicosia e Piazza Armerina: lunghe file al Cup dell’Asp

Enna. «E’ un’ autentica vergogna quella a cui stiamo assistendo. Non è possibile che i Cup in provincia di Enna vengano gestiti dalla direzione sanitaria in questa maniera. Aspettiamo da ore e tutto procede a rilento perché i dipendenti hanno delle difficoltà». A dichiararlo Mario David, un utente ennese, che ieri mattina per effettuare la prenotazione di una visita ha dovuto aspettare quasi due ore. Alle 11,45 di ieri – come verificato – erano incolonnati davanti gli sportelli del Cup di Enna ben 56 persone in attesa di soddisfare le loro richieste. Intanto da Nicosia e Piazza Armerina arrivavano le proteste di altri utenti, costretti ad aspettare perché tutta l’organizzazione dell’ufficio camminava a rilento, mentre seduti in fondo al Cup c’erano i dipendenti della ditta che ha concluso la sua collaborazione e che sono stati regolarmente licenziati. L’Asp infatti gestirà direttamente il servizio per evitare disguidi nelle prenotazioni dei ticket.

Nei giorni scorsi peraltro è stata portata a termine dalla magistratura un’ inchiesta proprio sul servizio esternalizzato del Cup a seguito di un ammanco dalle casse – accertato dall’ Asp – di circa 700mila euro relativi al pagamento dei ticket da parte degli utenti. Adesso sono stati messi sotto sequestro circa mezzo milione di euro in immobili e denaro alla società che gestiva fino al 2016 il servizio. Dallo scorso anno l’ appalto è stato affidato a un’ altra ditta che ora ha ceduto le consegne all’ Asp.
Allo stato attuale, però, la situazione dei Cup in tutta la provincia sarà allo stato confusionale perché i dipendenti che sono stati messi a gestirlo, ancora devono prendere conoscenza di come si opera, anche se qualcuno ha una certa esperienza in materia.
«L’ esperienza avrebbero dovuto farla molto tempo prima – prosegue Mario David – invece si è aspettato all’ ultimo momento con la conseguenza di avere allo stato un personale non preparato. Il Cup è un settore molto delicato perché è in continuo contatto con l’ utenza , non si può agire con questa leggerezza. Sono convinto che queste difficoltà dureranno per almeno tre-quattro settimane prima che si arrivi a normalizzare la situazione e sarebbe stato utile affiancare anche se per poco il personale che è stato licenziato».
Abbiamo subito contattato il direttore sanitario Emanuele Cassarà per rassicurare l’ utenza: «Ci rendiamo conto che la situazione è difficile, stiamo verificando gli effetti organizzativi di questa prima giornata gestita dall’interno con nostro personale. Stiamo cercando gli accorgimenti adeguati per migliorare la situazione e venire incontro alle esigenze degli utenti, ma anche loro devono avere pazienza perché il nostro obiettivo primario è quello di essere al servizio degli utenti al meglio».