Nicosia. “I colori della solidarietà” allestito all’auditorium “Vincenzo Nisi” dai ragazzi dell’I.I.S. “Fratelli Testa”

Nicosia, lo sappiamo bene tutti, è un piccolo e anonimo paese dell’ennese con poco più di 13.000 abitanti. E di certo ben poco accade in questo scorcio di terra, totalmente lontano dalla Storia e dalla Politica, quelle con “S” e “P” maiuscole che si fanno in ben altri posti. Eppure, ogni tanto, succede che in questi luoghi anonimi e lontani anche da Eboli dove si è fermato Cristo, ci si trova davanti ad uno spettacolo che ti apre letteralmente una porta e ti conduce in un luogo pieno di tanti spunti di riflessione e, perché no, di crescita (se si ha l’umiltà di crescere). Soprattutto se lo spunto di crescita viene offerto da ragazzi di liceo.

Ed è ciò che è accaduto con lo spettacolo “I colori della solidarietà”, allestito presso l’auditorium “Vincenzo Nisi” dai ragazzi del Liceo delle Scienze Umane dell’I.I.S. “Fratelli Testa”. Referente del progetto è stata la prof.ssa Patrizia Venuta. Ora vi chiederete come mai una semplice “recita scolastica” possa offrire così tanti spunti riflessivi. Ecco a voi la risposta. Immaginate: 80 ragazzi coinvolti che in meno di un’ora e mezzo vi permettono di toccare e assaporare i 5 continenti con le loro storie, le loro tradizioni e le loro personalità. Il tutto condotto non solo tramite il recitato ma anche il cantato e il ballato. E pensate che tra quegli 80 ragazzi sono presenti anche dei giovani “forse meno fortunati”, in quanto portatori di disabilità. È quindi un qualcosa che non può essere giudicato con il metro critico del regista di teatro e andare quindi a sondare il recitato o tutti gli altri aspetti che, comunque, risultano ben eseguiti. Bisogna giudicare e, anzi, plaudire con il metro dell’etica e della morale. In un mondo caotico, volto alla politica dello “scarto” dove chi, per un motivo o per l’altro, è un passo indietro agli altri va scartato, per non dire eliminato (non abbiamo imparato nulla dalla Storia), abbiamo davanti uno spettacolo di inclusione. Uno spettacolo che aldilà delle parole sottolinea l’importanza dell’essere umano e il rispetto che ognuno di noi merita sol per il fatto di esistere.

Possiamo essere tutti diversi ma, parafrasando lo spettacolo, prendiamo esempio dall’Oceania, un continente fatto da tante isole diverse, ma quella diversità rappresenta l’unità dell’umanità e dell’Uomo che dovremmo sempre ben tenere a mente. Anche nei piccoli gesti. E volete la ciliegina sulla torta? Tutto il ricavato della serata, costituito dalle libere offerte che il numeroso pubblico ha voluto elargire, sarà devoluto alla Caritas. Un plauso quindi a questi ragazzi e ai loro professori che li hanno guidati. E ben vengano, in futuro, sempre più manifestazioni di tal genere. D’altronde, come dicevano i latini, “Repetita Iuvant”. Ogni tanto, una bella “rinfrescata” su chi siamo serve. E questo spettacolo ha fatto anche e soprattutto questo.

Alain Calò