Leonforte. Legge elettorale e vecchi trucchetti all’università Popolare

università PopolareLeonforte. Lunedì sera la professoressa Giovanna Maria, armata di santa pazienza, ha spiegato il Rosatellum: la nuova legge elettorale, approvata con l’appoggio di Pd, Forza Italia, Lega e Alternativa Popolare e fortemente osteggiata da M5s e dalle sinistre. Il Rosatellum ha sostituito l’Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato. Il Rosatellum da tutti deprecato per la complessità, che sembra voler limitare la volontà dell’elettore e ridurre ancora più la voce delle territorialità periferiche, comprende: coalizioni, sbarramenti e divieto assoluto di voto disgiunto, per evitare trasversalismi e obbligare di fatto l’elettore a scegliere la coalizione più forte. Il Rosatellum è un sistema misto proporzionale e maggioritario, in cui un terzo di deputati e senatori è eletto in collegi uninominali e i restanti due terzi sono eletti con un sistema proporzionale di lista. L’uninominale è la sola voce data all’elettore. Il territorio nazionale è stato diviso in più collegi. Nei singoli collegi si voterà e col nominale e col plurinominale. Nel plurinominale le liste sono bloccate e non sempre è garantita la riconoscibilità dell’eletto o la sua appartenenza al territorio e il caso dei “paracadutati”. Difficilissima è stata l’analisi delle coalizioni, che ha messo a dura prova l’aplomb della professoressa. Nelle schede elettorali, una per la Camera e una per il Senato, ci saranno le coalizioni ossia un gruppo di liste che possono sostenere un singolo candidato nell’uninominale, ma correre per sé nel proporzionale. Dopo un’estenuante ora di lezione su un tema delicato come l’elezione dei rappresentanti del popolo ci si è accorti che a rappresentare il popolo saranno in pochi. L’astensione già annunciata e la sfiducia in un sistema di potere che vuol garantire solo se stesso è demotivante, ma la responsabilità del cittadino è fondamentale seppur assai condizionata da cavilli e relativismi partitici. La lezione si è conclusa dunque con l’invito al voto consapevole e informato e l’Università Popolare ha svolto il suo compito, colmando un vuoto, ridondante solo di comizi televisivi monotoni e ai limiti del ridicolo.

Gabriella Grasso