Nicosia: nuova “tappa”, la terza, con l’Ensembles Pietro Vinci

Nicosia. Dopo gli ottimi concerti dell’Ensemble Quinto Flauto e dell’Ensemble Càlamus, la stagione concertistica “Pietro Vinci” ha regalato alla comunità nicosiana, nella serata di ieri, una nuova “tappa”, la terza, con l’Ensembles Pietro Vinci. Questo terzo appuntamento ha visto esibirsi, all’interno della chiesa di San Calogero, i vari Ensembles nati all’interno dell’Accademia Pietro Vinci. A presentare la serata è stata Valentina D’Alessandro che, con i suoi interventi, ha introdotto al numeroso pubblico presente i vari momenti. E dopo ogni puntuale ed esaustiva introduzione, la musica, quella buona, protagonista assoluta di questa Stagione Concertistica, ha riempito e ha avvolto tutti, esecutori e uditori. Emozioni, storia, passione, ambienti, libertà. Queste sono parole per provare a far capire, ma resta indescrivibile la miscellanea di ciò che prova lo spettatore assistendo a questi concerti. Sensazioni immense, forti, che portano, come solo la musica può fare, a creare un ponte tra l’immanenza e la trascendenza. Spinge l’Uomo a raggiungere e ad abbracciare l’Assoluto, librandosi tra le Idee perfette dell’Iperuranio e contemplando qualcosa che va aldilà della sfera sensibile.
In questo particolare appuntamento (tutti i concerti di questa Stagione hanno delle particolarità che li rendono unici e magnifici) si sono respirate diverse sonorità anche grazie all’alternarsi di diverse strumentazioni. Si è cominciato con il Quartetto di Clarinetti (all’esecuzione Leonardo Alaimo di Loro, Antonino Galluzzo, Calogero Caluana, Giuseppe Loibiso) che hanno fatto rivivere l’ “Aragonaise” di Bizet, il “Divertimento” di Alfred Uhl e la “Danza Ungherese” di Brahms. A seguire due interessanti brani del maestro Salvatore Lo Votrico eseguiti dallo stesso al Pianoforte (uno, inedito, dal titolo “Il mandorlo” e “Campi di Grano” tratto dal suo album “Il percorso”). Ma il maestro Lo Votrico, assieme al maestro Giuseppe Loibiso al clarinetto, ha deliziato il pubblico eseguendo anche il “Divertimento K581” di Mozart per clarinetto e pianoforte. Dopo questo interessante ed emozionante duo, la “parola” è passata metaforicamente alle note della fisarmonica di Giuseppe Gianforte che ha eseguito la “Toccata in Mim BWV 914” di Bach e il brano “Libertango” di Astor Piazzola.

A concludere il concerto il quartetto di sassofoni (all’esecuzione Marco Fiscella, Mario Di Costa, Giuseppe Farinella, Giuseppe Loibiso) che hanno congedato il pubblico con il tema del celebre film “Mission Impossibile” di Lalo Schifrin, il brano “I got Rhythm” di Gershwin e “In the mood” di Garland.
Un congedo, diremmo noi, all’improvviso, perché le sonorità e le emozioni respirate durante l’intero concerto hanno fatto letteralmente volare il tempo. Ma, per fortuna, pur se anche questa terza tappa ci lascia (ma “non muore chi lascia eredità di affetti” se per affetti intendiamo tutte le emozioni vissute), la stagione concertistica Pietro Vinci continua ricevendo sempre più consensi di pubblico.

Alain Calò