In questo particolare appuntamento (tutti i concerti di questa Stagione hanno delle particolarità che li rendono unici e magnifici) si sono respirate diverse sonorità anche grazie all’alternarsi di diverse strumentazioni. Si è cominciato con il Quartetto di Clarinetti (all’esecuzione Leonardo Alaimo di Loro, Antonino Galluzzo, Calogero Caluana, Giuseppe Loibiso) che hanno fatto rivivere l’ “Aragonaise” di Bizet, il “Divertimento” di Alfred Uhl e la “Danza Ungherese” di Brahms. A seguire due interessanti brani del maestro Salvatore Lo Votrico eseguiti dallo stesso al Pianoforte (uno, inedito, dal titolo “Il mandorlo” e “Campi di Grano” tratto dal suo album “Il percorso”). Ma il maestro Lo Votrico, assieme al maestro Giuseppe Loibiso al clarinetto, ha deliziato il pubblico eseguendo anche il “Divertimento K581” di Mozart per clarinetto e pianoforte. Dopo questo interessante ed emozionante duo, la “parola” è passata metaforicamente alle note della fisarmonica di Giuseppe Gianforte che ha eseguito la “Toccata in Mim BWV 914” di Bach e il brano “Libertango” di Astor Piazzola.
A concludere il concerto il quartetto di sassofoni (all’esecuzione Marco Fiscella, Mario Di Costa, Giuseppe Farinella, Giuseppe Loibiso) che hanno congedato il pubblico con il tema del celebre film “Mission Impossibile” di Lalo Schifrin, il brano “I got Rhythm” di Gershwin e “In the mood” di Garland.
Un congedo, diremmo noi, all’improvviso, perché le sonorità e le emozioni respirate durante l’intero concerto hanno fatto letteralmente volare il tempo. Ma, per fortuna, pur se anche questa terza tappa ci lascia (ma “non muore chi lascia eredità di affetti” se per affetti intendiamo tutte le emozioni vissute), la stagione concertistica Pietro Vinci continua ricevendo sempre più consensi di pubblico.
Alain Calò