Aidone. La Dea di Morgantina: brevi osservazioni sulla statua dal prof. Malcolm Bell, direttore Scavi archeologici americani di Morgantina

Aidone. Mercoledì 30 maggio 2018, alle ore 15:30, presso la sala convegni (ex Chiesa dei Padri Cappuccini) del Museo archeologico regionale, si terrà un evento su “la Dea di Morgantina: come raccontarne la storia, la cultura e il patrimonio artistico” promosso dall’Ordine dei giornalisti, dal Circolo democratico “Cordova-Scovazzo” e con la Redazione di ViviEnna, col patrocinio del Comune di Aidone.
L’importanza del patrimonio culturale nell’informazione e la tutela dell’identità territoriale quindi al centro degli interessi di una fetta di giornalisti che ha cuore i Beni culturali.
Al tavolo dei docenti/relatori: Giuseppe Martorana, giornalista; Maria Rosaria Bonanno, storico dell’arte; Enrico Caruso, già direttore del Museo regionale di Aidone; Paolo Battaglia La Terra Borgese, critico d’arte; Cataldo Salerno, presidente della Università Kore di Enna; Carlo Alberto Tregua, direttore del Quotidiano di Sicilia. Tra i relatori non figura, per come anticipato a suo tempo, Malcolm Bell che dispiaciuto dell’incontro del 30 maggio, dichiara “purtroppo le prenotazioni aeree per la partenza dalla Sicilia negli Stati Uniti sono un ostacolo insormontabile evitando la mia partecipazione”, esprimendo il suo sincero rammarico di non potere essere presente.
Tuttavia alla vigilia dell’evento, poche ore prima della partenza, il prof Malcolm Bell non si è sottratto a delle brevi osservazioni sulla statua. Nella grande statua, dice il prof Bell, Aidone possiede una delle opere greche più belle e significative dell’Italia, degna di essere esposta in qualsiasi museo. Nell’antichità, le statue di culto -cioè, le immagini degli dei venerate all’interno dei templi antichi- erano giudicate le opere più importanti di tutte, come ci fanno ricordare lo Zeus di Olimpia o l’Atena del Partenone, tutte e due della mano di Fídia. Le statue di culto sono oggi di una straordinaria rarità, quasi tutte andate distrutte dal tempo o dal pregiudizio religioso. Quando parliamo della dea di Morgantina, non è inadatto citare il nome di Fídia, il più grande scultore dell’epoca greca, perché è ben possibile che l’artista della dea fosse uno allievo del grande ateniese, che avesse lavorato egli stesso sul Partenone ed avesse imparato direttamente dalle sculture esposte sull’acropoli di Atene nell’ultimo quarto del quinto secolo a. C. Il rapporto con Fídia e con la sua scuola è dimostrato dalla suprema maestria del nostro scultore nella realizzazione delle diverse qualità della stoffa dei ricchi vestiti, che soffiati dal vento rivelano nella loro trasparenza il corpo sotto, o raggiungono anche una straordinaria materialità nei vestiti più pesanti e resistenti all’aria. Si tratta di un vero capolavoro, scolpito in una maniera molto espressiva nel delicato calcare della Sicilia, con la testa e gli arti aggiunti in marmo importato. Si tratta di una splendida e fragile scultura che per motivi storici e culturali non dovrebbe mai lasciare la sua base nel Museo di Aidone. Si tratta di un’opera che fa del museo, che già contiene altri notevoli tesori, una tappa essenziale per cittadini e studenti, per gli amatori dell’arte, per tutti coloro che vorrebbero avere l’esperienza di trovarsi di fronte una potente dea greca dell’epoca classica. Chi vuole conoscere la definizione del classico come idea dovrebbe venire ad Aidone.
Ed ora che il Museo di Aidone, dice ancora il prof. Bell, contiene opere che tutti devono vedere ed imparare ad amare, si deve anche riconoscere che Morgantina era la loro vera casa nell’antichità, e che il bellissimo sito della città è in effetti l’altra metà della duplice esperienza del passato che oggi offre Aidone. La naturale consequenza di una tale dichiarazione è che il sito ed il Museo sono in effetti due aspetti della stessa cosa, e che nella loro unicità rappresentano un tesoro da apprezzare e mantenere secondo le più alte e corrette procedure e metodi.
Purtroppo oggi, dice infine il prof. Malcolm Bell, il sito non offre ai visitatori, alle scolaresche ed agli stranieri, un esempio della buona manutenzione di cui è pienamente degno. È la mia fervente speranza che con il vostro aiuto, e con una voce alta e unanime, possiamo tutti convincere le Autorità a fare molto di meglio. La grande Dea ed il bellissimo sito lo meritano.

Nino Costanzo