Valguarnera, consigliere comunale annuncia proprie dimissioni da presidente commissione, durante seduta consiliare, salvo poi ritirarle qualche giorno dopo

Valguarnera. Può un consigliere comunale annunciare le proprie dimissioni da presidente di una commissione, durante una seduta consiliare, salvo poi ritirarle qualche giorno dopo? Per il segretario comunale che aveva verbalizzato le dimissioni, il verbale costituisce a tutti gli effetti un atto giuridico e quindi le dimissioni sono ritenute valide, anche se devono essere seguite da un atto formale. Ma ci sono voluti alcuni mesi affinché il massimo dirigente esprimesse un parere. E’ stato il caso della consigliera comunale Filippa D’Angelo che in una seduta del marzo scorso annunciò in piena seduta consiliare le dimissioni da presidente della 2^ commissione, motivandole col fatto che in quel momento in seno al proprio gruppo di maggioranza cambiava lo scenario politico, oltre a “non essere mai stata coadiuvata all’interno della commissione”. Solo che dopo qualche giorno ripensandoci, revoca le dimissioni con una lettera indirizzata al presidente del consiglio, e come se nulla fosse accaduto, riprende in mano le redini della commissione, convocando la stessa in diverse occasioni. A sollevare il “polverone” i consiglieri di opposizione e in particolare gli stessi componenti della 2^ commissione: Concetta Dragà, Maria Grazia Cavallaro e Cristofero Alessi (quest’ultimo ex consigliere di maggioranza) secondo cui le dimissioni annunciate in pieno consiglio e verbalizzate dal segretario comunale, rende ogni atto successivo del presidente nullo, e quindi le convocazioni effettuate dopo le dimissioni, oltre ad essere in netto contrasto con lo statuto comunale sono da considerare come comportamento politico scorretto. Per Concetta Dragà in particolare ”L’atto delle dimissioni dalla carica espresse in seduta consiliare costituisce “atto irrevocabile, non ricettizio ed immediatamente efficace” e quindi validissime. A fare chiarezza nei giorni scorsi è stato il segretario comunale Pier Paolo Nicolosi che dopo varie richieste di pronunciamento risolve il rebus, scrivendo attraverso una nota: “a parere dello scrivente a tale dichiarazione avrebbe dovuto seguire apposito atto formale di dimissioni dalla carica, in quanto né lo statuto né il regolamento sul funzionamento del consiglio comunale, disciplinano o contemplano tale ipotesi. Tuttavia in merito al quesito concernente la validità delle dichiarazioni rilasciate e verbalizzate dalla consigliera D’Angelo, occorre necessariamente attribuire una valenza giuridica al verbale prodotto, in quanto esso è un atto giuridico, ed in quanto proveniente da una pubblica amministrazione, è un atto pubblico. Per tutto ciò, si attesta la validità delle dichiarazioni espresse in consiglio dalla consigliera D’Angelo che essendo vincolanti, dovranno essere seguite da apposite formali dimissioni, in assenza di specifica regolamentazione interna”.

Rino Caltagirone