Settanta famiglie di dipendenti Ato, da quasi venti mesi non ricevono stipendio. Interviene il presidente Glorioso

Grido di disperazione e di dolore da parte di settanta famiglie di dipendenti dell’Ato Enna, che da quasi venti mesi non ricevono stipendio e non si quale possa essere il loro futuro lavorativo visto che non si muove foglie, non c’è uno spiraglio in una situazione che è ricca di incertezze. Si è vero che la nuova società di rifiuti SRR deve fare delle assunzioni ma sino a questo momento queste sono arrivate con il contagocce. In questi 68 disperati, ci sono 28 amministrativi, i quali aspettano di sapere se la SRR li inserirà nel loro organico oppure parecchi non verranno chiamati perché non c’è la possibilità di poterli assumere per motivi soprattutto finanziari. “Siamo in balie del nulla – scrive Fabiana, la moglie di un amministrativo – il silenzio è assordante, le famiglie sono allo stremo, vorremmo urlare “aiuto” ma non ci ascolta nessuno perché nessuno è in grado di parlare con concretezza ed intanto le nostre famiglie soffrono in maniera incredibili. Vorremmo sapere chi ci deve aiutare, quale il futuro di questi amministrativi”. Giovanni la Valle della Cgil sostiene che per questi dipendenti c’è un futuro sicuramente incerto in quanto si tratta di lavoratori dipendenti dell’Ato Enna, che di fatto è fallita, per cui si deve sperare che la SRR possa riassumerli, il che potrebbe essere molto difficile. L’azione dei sindacati si è rivelata nulla in una situazione in cui il sistema rifiuti in provincia di Enna è veramente in uno stato di estrema confusione perché i comuni non escono i soldi per gestire la situazione nel migliore dei modi. Nella sostanza situazione difficile da risolvere a meno di miracoli dell’ultima ora.

Interviene il Presidente della SRR, Armando Glorioso:
“I dipendenti aventi diritto alla assunzione e al ricollocamento presso il nuovo sistema dei rifiuti erano alla fine 380. Di questi 310 sono stati già ricollocati. I rimanenti saranno ricollocati presso la Srr e la società di scopo, per un totale di 25 unità restanti . Gli altri 45 andranno nei Comuni con i quali si sono già chiuse le trattative per il passaggio, sia ad occupare i posti ancora vacanti che a sostituire i circa 30 lavoratori che andranno prossimamente in pensione. Dunque, nessuno resterà fuori.
Ma esiste il problema del tempo, che sta logorando i lavoratori, in cui realizzare questi passaggi e per quanto riguarda la SRR esiste un serio problema finanziario che già oggi mi vede costretto a non poter pagare gli emolumenti e i contributi dei soli tre dipendenti già in servizio. Il problema non sono io che non voglio assumere , anzi io voglio liberarmi al più presto da questa incombenza, ma se i Comuni soci non mi pagano la quota annuale della ripartizione dei costi non posso chiedere certo ai lavoratori di lavorare gratis.
Da due anni mi spendo senza alcuna indennità né rimborso spese nel fare il presidente della SRR, per me è un atto di volontariato, ma ora i miei colleghi stanno approfittando troppo della mia bontà. Questo mese non ho potuto pagare i contributi per oltre 10 mila euro e chi ne capisce sa che scatta pure la denuncia penale se non rimedio entro tre mesi.
Non è giusto che il nuovo sistema dei rifiuti parta con le stesse problematiche del vecchio, cioè facendo debiti sin da subito. Oggi non ci sono più sperperi e scuse per non pagare la quota di ciascun Comune dovuta per legge. Forse nei confronti della vecchia Ato con cui si fa confusione, in mala fede qualcuno, vi erano motivi di dubitare che i soldi venissero spesi nel migliore dei modi. Ma ora il sistema è cambiato, ciascun Comune organizza, gestisce e si paga il suo servizio di igiene. Le somme dovute alla SRR sono solo quelle necessarie per il suo funzionamento cioè, ad esempio, per fare questi passaggi di personale e per espletare le altre funzioni importanti che attribuisce la legge funzioni che molti sindaci e burocrati comunali non hanno nemmeno compreso. La Srr ha garantito nella nostra provincia il passaggio al nuovo sistema dei rifiuti e i risultati sono evidenti se confrontiamo la situazione con quelle delle altre province. La differenziata in quasi tutti i Comuni ha superato il 30% con punte di eccellenza come nel mio Comune dove siamo arrivati a Giungo al 70,2 %.
Desidero lanciare un appello ai colleghi Sindaci , di non abbandonarmi, di fare un ultimo sforzo per completare questo percorso che io, insieme al cda , con i sindaci Bevilacqua e Venezia, abbiamo condotto fin qui. Mi dispiace se qualcuno pensa che manchi per noi . Siamo pronti ad assumere, ma assumere senza soldi non si può fare. I Comuni devono alla SRR tutti i soldi relativi al budget 2018 ammontanti a Euro 488 mila circa, che poi a consuntivo sarà di molto inferiore, considerato che attualmente la SRR non spende per i locali, per energia elettrica e altro in quanto ospite del mio Comune.
Più di quello che sto facendo non posso fare, chiunque se la prenda con me sbaglia. Non vorrei prendere la decisione di mollare proprio ora, anche se ho l’impressione che dietro i Comuni che non pagano ci sia la politica di mezzo! Qualcuno non è contento del bel lavoro che ho fatto. Tutti criticano ma nessuno mi pare finora ha fatto concretamente qualcosa”.