Aidone: al via il convegno sul culto cristologico del Crocifisso

Aidone. Oggi, alle 15:30, presso la chiesa di Sant’Anna, evento su “Il culto cristologico del Crocifisso nella religiosità popolare: come raccontarne la storia, la cultura e il patrimonio artistico delle opere lignee seicentesche di Fra’ Umile Pintorno da Petralia Soprana”, organizzato dalla parrocchia Maria SS. di Lourdes, guidata da don Massimo Ingegnoso, e la Confraternita SS. Crocifisso diretta dal governatore Filippo Arena, con il patrocinio dell’Osservatorio per le Arti decorative in Italia del Dipartimento Culture e Società “Maria Accascina” dell’Università di Palermo e del comune di Petralia Soprana (Pa). E, nell’ambito di un progetto per lo sviluppo turistico dal punto di vista artistico, culturale, enogastronomico e religioso di Aidone, la Confraternita SS. Sacramento, sulle orme di frate Umile da Petralia (al secolo Giovanni Francesco Pintorno, 1600-1638), ha condiviso una progettualità a favore della territorialità aidonese. “Il Crocifisso è un’opera preziosa per Aidone – ha detto il governatore Arena – e alla quale i cittadini sono particolarmente legati e devoti anche per le grazie ricevute”. Mettendosi sulle orme di fra Umile, il parroco della chiesa don Ingegnoso, nell’intento che “cultura e fede si incontrano per farci appassionare sempre di più al nostro fraticello sopranese”, si è prodigato per far conoscere ulteriormente la stupenda scultura del frate siciliano. “La croce, simbolo cristiano per eccellenza, ha una forma ascensionale – ha affermato don Ingegnoso – che ben si attaglia a costituire il culmine di una forma elevata. La presenza di una croce o di un crocifisso rende un monte ancor più manifestamente sacro. D’altro canto gran parte della mistica cristiana ha il carattere di una prassi ascetica, cioè di un’ascesi, che, di per sé, indica la procedura volta al progredire verso gradi sempre maggiori di spiritualità, mortificazione, rinuncia. In effetti la Croce assume i temi fondamentali della Bibbia. Essa è albero di vita, che simbolizza, in modo reciprocamente scambievole, il legno della Croce, da cui l’espressione usata dai Latini: sacramentum ligni vitae. Nino Costanzo, docente e giornalista, in veste di moderatore del convegno: ”Dalla seconda metà del 500, il Cristo sofferente raggiunge forme di drammaticità esasperata sotto l’influenza dei dettami della Controriforma. In questo alveo matura la personalità artistica di Fra’ Umile da Petralia, religioso francescano. Personalità ascetica e penitenziale, la sua opera si caratterizza per uno stile personale di grande drammaticità che enfatizza la sofferenza ed il dolore e che ebbero una grande fortuna nella Sicilia del XVII secolo. Il forte espressionismo del volto, l’enfasi data alle ferite, ai lividi ed al sangue, richiamano opere nordiche ma sono perfettamente inserite nelle direttive culturali della Controriforma, nei temi iconografici prediletti dei francescani, fin dal Medioevo, e nella cultura spagnoleggiante della Sicilia seicentesca”. “I suoi Crocifissi, più di trenta senza contare le attribuzioni incerte – afferma inoltre Costanzo – si trovano in numerose chiese degli ordini religiosi che all’epoca, in Sicilia, avevano praticamente il monopolio della committenza artistica, ma anche in Calabria, Campania, Puglia e Basilicata. Nel Crocifisso di Aidone è ben evidente tutta la Passione che Cristo ha vissuto nell’offerta della sua vita e che fra’ Umile da Petralia ha saputo ben rappresentare”. “In realtà – specifica Costanzo- quel Cristo non nasce soltanto dall’arguzia di fine intagliatore di fra’ Umile, ma dall’aver respirato la stessa aria dei vinti del Marchesato, travagliati da incursioni turche, carestie, fame e pestilenze. Un mondo di contadini angustiati da venti asciutti e da baroni rapaci”. “Quest’opera sacra – conclude Nino Costanzo – può e deve essere considerata fiore all’occhiello del territorio aidonese, pertanto, meritevole di essere degnamente ricompresa nella programmazione di un proficuo turismo religioso”. Dopo gli interventi di don Ingegnoso e del governatore Arena e quelli istituzionali (tra cui quello del sindaco di Petralia Soprana Pietro Macaluso), l’assise vedrà come protagonisti la docente e giornalista Fiorella Falci; gli storici dell’arte Salvatore Anselmo, Giuseppe Fazio, Giuseppe Giugno e gli scultori Luigi Gismondo e Vincenzo Gennaro. I lavori saranno introdotti da Maria Concetta Di Natale, Direttore del Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo con conclusioni del critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese.

Angela Rita Palermo
collaboratrice La Sicilia