La vicenda ha suscitato l’interesse dell’on. Luisa Lantieri che ha presentato una interrogazione. Sarebbe anche prevista, da notizie provenienti da Palemo, un’audizione in commissione sanità dei responsabili del servizio.
“L’infermiere – dichiara l’On. Luisa Lantieri – non è sollevato dall’obbligo di conoscere i farmaci che deve preparare e somministrare. Inoltre bisogna tenere conto che, in base al decreto legislativo di recepimento della direttiva 2013/55/UE sul riconoscimento delle qualifiche professionali e che definisce le competenze degli infermieri, pare chiaro che rientra tra le azioni sanitarie del personale anche quella di avviare autonomamente misure immediate per il mantenimento in vita del paziente”. “Nella stessa direzione vanno le indicazioni fornite – continua l’On. Luisa Lantieri – dalla Società Italiana di Medicina diEmergenza/Urgenza (SIMEU) e dall’Italian Resuscitation Council (IRC). Infine vi è il codice penale (art. 54) che afferma la non punibilità per chi interviene in caso di grave pericolo per la persona”. Conclude l’on Lantieri: “Una situazione incresciosa, se dovessero essere confermati i fatti raccontati da Lorenzo Naso, quella venutasi a creare al Chiello. Mi auguro per il bene della sanità pubblica e dello stesso ospedale che venga subito fatta massima chiarezza”.