è stato un’occasione per ribadire che il Crocifisso di Aidone, restaurato tra il 1987/’88, “meta di tanti turisti”, come ha ricordato don Massimo Ingegnoso, può rientrare in una programmazione di “turismo religioso” e in un più ampia proposta di fruizione di beni culturali di cui Aidone può a largo titolo fregiarsi. Costanzo, nel ruolo di moderatore, ha detto: “Noi siamo orientati verso il profano ma sarebbe più opportuno rivolgerci al sacro. Un equilibrio tra sacro e profano penso che possa coesistere e premo molto sul turismo religioso”. Si tratta di un gioiello (ma non è il solo ndc) della chiesa aidonese “la quale però – con le parole del direttore dell’Ufficio diocesano di Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici, don Giuseppe Paci – ha bisogno di un intervento di restauro”, che, con le rassicurazioni del sindaco di Aidone Enzo Lacchiana – sarà possibile grazie alla partecipazione a due bandi regionali dell’Assessorato alle Infrastrutture. I Crocifissi di Fra’ Umile non solo riescono a creare empatia con tutti i devoti ma hanno permesso di sviluppare una rete tra i comuni che custodiscono una sua opera. L’ha ricordato Laura Sabatino, assessore alla Cultura di Petralia Soprana. Fiorella Falci, docente e giornalista, ha fatto un’ampia disamina cercando di inquadrare il contesto, legato sia alla storia ufficiale sia alla quotidianità, relativo al culto cristologico e religioso popolare nella Sicilia del ‘600, con le conclusioni che questo patrimonio (religioso ndc) è una risorsa per un un turismo destagionalizzato.
Angela Rita Palermocollaboratrice La Sicilia