L’evento, a cura della professoressa Franca Ciantia, vedrà l’incontro con l’autore Gaetano e Mililli nonché con Pina Caruso, Andrea Rissignolo e Gianlorenzo Suffia, questi ultimi interpreti dei testi. “Il dialetto parlato in Aidone, unitamente a quello di Nicosia, Piazza Armerina, San Fratello e Sperlinga, afferma la prof. Ciantia, viene denominato dai linguisti galloitalico. Questi dialetti, soprattutto nella fase più antica, si differenziavano dal siciliano per caratteristiche fonetiche, morfologiche e lessicali”.
“La loro origine, puntualizza la Franca Ciantia, va ricercata ai tempi della dominazione normanna e sveva della Sicilia, dall’XI al XIII secolo, quando fu favorita l’immigrazione per ricostruire e ripopolare paesi e contrade sconvolte dalle guerre. Vi si insidiarono con la loro cultura e la lingua che in alcune contrade, come le nostre,divenne predominante. Le aree di provenienza erano soprattutto Lombardia, Piemonte, l’antica Gallia Cisalpina, da qui la definizione di gallo italico e la relativa somiglianza con il francese che salta anche all’orecchio del profano”.
Nino Costanzo