Duro attacco del sen. Trentacoste nei confronti di AcquaEnna: situazione insostenibile, necessaria svolta

“Interrogherò il Governo sulla vergognosa gestione del servizio idrico da parte di AcquaEnna”, dichiara il portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste, attaccando duramente la società di gestione del servizio idrico ennese e promettendo presto azioni forti in Parlamento.
“Dopo anni di problemi di potabilità dell’acqua in provincia di Enna, lo scorso 18 ottobre, si è appreso che il Comune di Enna, il cui sindaco è Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica, chiede all’ASP e alla società di gestione del servizio chiarimenti in merito al colore giallognolo dell’acqua”.
“Questa situazione è diventata insostenibile e intendo sottoporla al più presto al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. I cittadini dell’ennese – che pagano una delle tariffe più care d’Italia, in cambio di un servizio pessimo – hanno dimostrato fin troppa pazienza nei confronti di AcquaEnna, che si rifiuta anche d’indennizzare gli utenti, privati dell’acqua potabile per settimane, costringendoli a sostenere ulteriori spese per l’acquisto di acqua imbottigliata. Sono convinto che la Convenzione che stabilisce le modalità di erogazione del servizio non venga rispettata da AcquaEnna stessa, per cui ne sottoporrò al più presto i termini agli organi competenti, per stabilire, una volta per tutte, eventuali inadempienze”.
“È inammissibile”, prosegue Trentacoste, “che AcquaEnna comunichi solo il 10 settembre u.s. di aver provveduto all’acquisto di un’apparecchiatura che consentirà di risolvere una problematica, verificatasi troppe volte nel corso di un intero anno. Allo stesso modo, è inammissibile che Siciliacque non risponda dell’accusa che le viene rivolta da AcquaEnna e cioè fornire acqua poco limpida e maleodorante, probabilmente, inquinata. Reputo sospetta la totale mancanza di controlli e azioni da parte del Governo regionale sull’operato di Siciliacque e di AcquaEnna, nonostante i ripetuti solleciti: di tutto ciò chiederò verifica puntuale e risposta immediata”.
“Nel momento stesso in cui l’Europa sta lavorando alla proposta di direttiva sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano, in Sicilia si continua a vivere una situazione ai limiti della sostenibilità, che mette a rischio l’incolumità dei cittadini, violando il diritto fondamentale dell’accesso all’acqua, che non può essere assoggettato a considerazioni economiche, sociali o di altra natura”.
“Quanto descritto“, rincara il senatore, “è in linea con l’atteggiamento e le irregolarità a cui questa società di gestione ci ha abituati, come il distacco dei contatori alle utenze private, l’inserimento in bolletta del deposito cauzionale agli utenti che lo avevano già versato o, ancora, la richiesta delle cosiddette ‘partite pregresse’, dichiarate illegittime dalla Magistratura“.