Fiera dei morti: a Nicosia seconda edizione

E mo’ ci becchiamo Halloween. Questa festa celtica ormai vessillo degli Imperialisti americani e che mai mai mai mai è stata una tradizione italiana. A parte il fatto che la proposizione di poc’anzi non risponde completamente a verità in quanto questa sorta di “tradizione” ha anche dei passati italiani (gli statunitensi l’hanno ormai stereotipata) con un qualcosa di simile nella notte tra l’uno e il due Novembre (sarebbe anche più logico dato che, parlando di spiriti e occulto, qual miglior giorno il 2?).

Ma lasciamo perdere tutti questi accanimenti pseudo-nazionalisti e concentriamo la nostra attenzione su un qualcosa che davvero merita. Qualcosa di reale e cioè l’impegno che anche quest’anno la sezione di Nicosia della Confcommercio e l’imprenditore Antonio La Giglia hanno messo in campo per rispolverare e riportare in auge una vecchia tradizione quale la “Fiera dei Morti”. Già l’anno precedente avevamo dato, attraverso questa testata, dell’evento all’epoca nella sua prima edizione. E ai tempi ci eravamo permessi di fare tutto un discorso sul valore della festività dei morti, passata quasi in “secondo piano” a causa di Halloween. Avevamo detto, e diciamo tutt’oggi che “la festività dei morti, festa sentita soprattutto nel nostro territorio, è difatti una tradizione da preservare e mantenere. È un giorno che ci fa riflettere non solo sulla caducità della vita, ma di quanto siano importanti gli affetti dei nostri cari vivi e morti. In questo giorno vengono ricordati, dalle varie famiglie, i propri defunti. E nel ricordo dei propri defunti vi è il ricordo della propria storia. In un mondo sempre più globalizzato, appiattiti ad un pensiero comune, la festa del 2 Novembre è qualcosa che sottolinea la nostra intima individualità. Ognuno ha un passato e una storia a sé. Ed è giusto mantenere quella “corrispondenza di amorosi sensi” foscoliana con i propri cari.” Il virgolettato, ovviamente, sta ad indicare la citazione dell’articolo dell’anno scorso. Possiamo continuare col Foscolo e quindi con “Dei sepolcri” nella disquisizione della corrispondenza di amorosi sensi, ma ci perderemo. Ci perderemo perché la festa e quindi la commemorazione ha nel suo DNA la riflessione. Quasi uno stop, una pausa da prenderci in tutta questa vita frenetica che ci rende massa e ci fa credere immortali in un’ottica incentrata sul positivismo. Non siamo immortali e non dovremmo essere frenetici. Dovremmo ritrovare la nostra natura umana in una vita che, come direbbe Seneca, non è breve ma lunga, sta a noi fare in modo di riuscire a rendere la nostra vita piena. Perché, altrimenti, vittime della routine, in un inesorabile stillicidio, siamo condannati ad una fredda tomba così velocemente perché non abbiamo le “pietre miliari” che ci indicano cosa abbiamo fatto nella nostra vita. Il recupero, quindi, di questa tradizione anche attraverso la fiera e quindi il giocattolino dato al bambino “portato dai morticini” è qualcosa di salvifico e di grande. Un plauso immenso quindi alla Confcommercio di Nicosia nel nome del presidente di Antonio Insinga (diciamo che con la Confcommercio di Nicosia, i lettori che ci seguono potranno ben dimostrarlo, non ci annoiamo dato che durante l’anno allestisce e organizza diverse pregevoli iniziative) e l’impegno dell’imprenditore La Giglia che ha messo a disposizione i locali dell’Air65 per allestire la fiera. Una fiera che, oltre al recupero delle tradizioni, trasmette linfa vitale al tessuto commerciale locale, ossatura forte dei nostri comuni e che sempre più andrebbe valorizzata perché rappresenta un’avanguardia di soldati scelti, i commercianti, che nonostante lo spopolamento inesorabile di questo entroterra, non demordono e continuano nella loro operosità e nella nobiltà del loro lavoro.
La fiera, diamo ora qualche notizia più “tecnica”, è cominciata giorno 31 ottobre e si protrarrà fino a domenica 4 Novembre. Diversi momenti a carattere ludico e di spettacolo sono previsti per meglio arricchire questa importante manifestazione. Una manifestazione giunta alla sua seconda edizione ma che noi auguriamo possa sempre più crescere negli anni e sempre più diventare uno dei tanti orgogli della nostra amata Nicosia.

Alain Calò