Dissesto Comune Piazza Armerina: ex sindaco Miroddi sul bilancio comunale

Filippo Miroddi, ex sindaco di Piazza Armerina, interviene sul problema del bilancio comunale che sta portando al dissesto il comune di Piazza Armerina. “Da qualche mese stiamo assistendo a sceneggiate drammatiche, a dir poco grottesche – esordisce Filippo Miroddi – Si ascolta un ripetuto e fastidioso tam-tam da parte di pseudo-economisti, in relazione al “presunto” stato di predissesto o addirittura di dissesto in cui si troverebbe il Comune di Piazza Armerina. Mi corre l’obbligo di chiarire tali argomentazioni del tutto false e tendenziose, tranquillizzando tutti i cittadini. In primo luogo, occorre specificare che le casse comunali sono state lasciate dalla mia Amministrazione in uno stato migliore rispetto a quello del 2013. A tal proposito, vorrei ricordare il tentativo similare, fortunatamente sventato, perpetrato all’inizio del mio mandato, sempre da parte del consumato esperto pseudo-economista, di confezionare i presupposti per il predissesto del Comune, con l’invio alla Corte dei Conti, di una segnalazione”. Le istituzioni preposte non hanno mai rilevato nulla di irregolare nei bilanci del Comune di Piazza Armerina, durante il periodo del mandato di sindaco di Miroddi. La Sezione di Controllo della Corte dei Conti, il 21 maggio 2018 ha inviato una nota con la quale comunicava che la verifica relativa alla legittimità e regolarità della gestione “… non aveva bisogno di ulteriori approfondimenti”. Questo significa che l’attività amministrativa della gestione Miroddi procedeva regolarmente e non si è rischiato alcun tipo di dissesto.
“Mi preme rilevare –precisa Filippo Miroddi – che il Bilancio di Previsione 2018 era stato approvato dalla Giunta già in data 24aprile, corredato di tutti i pareri di legittimità, ivi compreso quello indispensabile del Collegio dei Revisori dei Conti. Ebbene, cosa ha partorito la mente dei nuovi amministratori? Revocare la deliberazione adottata dalla precedente Giunta di approvazione del Bilancio 2018, incartando nei fatti, l’attuale medesima Giunta Comunale.
Se lo squilibrio fosse veramente esistito, cosa si sarebbe dovuto fare? Presentare una segnalazione obbligatoria sullo squilibrio finanziario al Consiglio Comunale, come previsto dal T.U.E.L. e bloccare tutte le spese per feste, missioni e quant’altro.
Per non ingessare l’azione amministrativa, sarebbe bastato che il nuovo Consiglio Comunale approvasse in aula il Bilancio di Previsione per l’anno 2018, effettuando, successivamente, una semplice variazione di Bilancio.
Invece, si stanno generando debiti fuori bilancio a dismisura, con a cascata, tutte le conseguenze del caso: ritardato o mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, riduzione delle ore per il personale ex contrattista, drastica riduzione o addirittura soppressione di servizi fondamentali (assistenza agli anziani, sostegno per gli indigenti, etc.) ed una totale incertezza per la vita del paese e dei suoi cittadini. Ed a questo punto, come qualcuno tempo addietro simpaticamente diceva, “la domanda sorge spontanea”: un Comune in probabile ed imminente dissesto economico-finanziario, dovrebbe pensare a risanare i conti, garantendo i servizi essenziali ai cittadini, oppure sperperare somme di denaro, oppure realizzare feste, sagre e quant’altro, ovviamente a carico di tutti noi cittadini?”.