Come si ricorderà, con una decisione innovativa, senza precedenti, il Tribunale ennese – accogliendo la richiesta dell’avvocato Salvatore Timpanaro – ha ammesso, per la prima volta in Italia, in un processo per stalking, la costituzione di parte civile di un comune: il Comune di Troina, ove è residente la donna vittima del reato.
All’udienza fiume del 5 dicembre scorso – durata ben otto ore e nel corso della quale la donna vittima del reato è stata sottoposta ad un lunghissimo interrogatorio – è intervenuto personalmente il Sindaco di Troina indossando la fascia tricolore, così significando la piena solidarietà della comunità troinese alla vittima dell’odioso reato.
Il Sindaco e la sua giunta hanno, infatti, fortemente voluto la costituzione di parte civile che è stata ammessa dal Tribunale sul presupposto che lo Statuto del Comune – modificato nel 2014 proprio per volere del Sindaco – ha introdotto tra i suoi principi fondamentali “l’obiettivo delle pari opportunità tra uomini e donne secondo il principio dell’uguaglianza nella diversità”.
Il Sindaco Sebastiano Fabio Venezia a capo dell’Amministrazione Comunale, ha inteso sottolineare, con la sua presenza in aula, che la costituzione di parte civile nel processo è un atto politico di grande valore simbolico; atto che vuole testimoniare la condanna ferma di ogni forma di violenza perpetrata sulle donne e la solidarietà della cittadinanza alle vittime di violenza di genere.
L’imputato è difeso dall’avvocato Antonio Impellizzeri.
All’udienza – aggiornata al 19 dicembre per sentire i testi del pubblico ministero – è stata pure presente la Presidente Calogera Grasso dell’Associazione onluss “Donneinsieme”-“Sandra Crescimanno”, costituita parte civile e difesa dall’Avv. Lucia Mirabella del foro di Enna, partner dello Studio Timpanaro.
Ancora una volta lo studio legale “Timpanaro & Partners” di Nicosia – esperto in diritto di famiglia e diritto penale della famiglia – porta all’attenzione dei giudici una originalissima fattispecie, mai affrontata prima dalla giurisprudenza, così come a suo tempo il diritto di visita on line sul web da parte del genitore separato o l’affidamento di minori a madre omosex.