Enna. Pergusa: struttura del Circolo nautico da ristrutturare o da abbattere?

Enna. All’interno del circuito di Pergusa da sempre esiste la struttura che prima ospitava, intorno agli anni ’70, i motoscafi ed anche le attrezzature sportive del Circolo Nautico, quando nel lago era possibile disputare le gare di sci nautico anche a livello nazionale ed internazionale. Da più di trenta anni quella struttura è diventata un rudere, anche pericolosa perché potrebbe crollare. Per la ristrutturazione di tutto l’ex Provincia aveva ricevuto un finanziamento di un milione e duecento mila euro, fu programmata la gara di appalto, si arrivò all’aggiudicazione, ma poi, senza un particolare motivo il finanziamento è stato ritirato dalla Regione perché, era fine anno, non c’erano le condizioni per la spendibilità. Allo stato attuale il Libero Consorzio Comunale vive una vita difficile, rischia il dissesto, rischia la sua stessa esistenza per l’incuria da parte della Regione che non riesce a dare al Libero Consorzio una vivibilità finanziaria, anche se commette un errore a non rivalutare questa struttura.
A questo punto sarebbe opportuno che l’Ente Autodromo si cerchi una sponsor per poter realizzare la ristrutturazione di questo immobile che potrebbe diventare un punto di riferimento importante non solo per il circuito ma anche per la storia del lago di Pergusa, facendolo diventare museo ma anche i locali per la stazione meteorologica visto che il lago Pergusa è entrato come stazione importante nello studio dei climi a livello mondiale, ma è chiaro che tutto questo è possibile solo ed esclusivamente se tutto venga ristrutturato nel migliore dei modi, così potrebbe diventare nello stesso tempo stazione metereologica per lo studio dei climi, museo del lago e dell’autodromo, punto di incontro in occasione delle grandi manifestazioni automobilistiche.

Su quanto sopra riportato è pervenuta in data 10 la seguente nota da parte di Legambiente Sicilia:
“Con un articolo di una seguitissima testata giornalistica on line ennese torma alla ribalta la questione dell’ex circolo nautico che sorge sulle rive del Lago di Pergusa.
Lo stabile, di proprietà del Comune di Enna, venne interessato da un progetto della Provincia Regionale, finanziato ed addirittura assegnato mediante appalto alla ditta vincitrice. Per motivi che, già allora Legambiente definì pretestuosi, il Commissario Straordinario pro tempore, ing. Lo Monaco, decise invece di sospendere tutto e di rinunciare all’opera.
Questa rinunzia, che ci è sempre apparsa come una sorta di invito all’abbattimento dello stabile, che, peraltro, nonostante le condizioni complessive è oramai da considerarsi storico per la vetustà e per la pubblica proprietà, ha colpito gravemente la futura economia dell’ennese, sia per la mancata spesa dell’ingente cifra, sia per la perdita di una interessantissima dotazione per la visita del lago e per la musealizzazione della storia del territorio.
Ora l’ipotesi proposta dalla testata passa, al solito, o dalla demolizione (che rappresenterebbe una perdita incommensurabile per il paesaggio lacustre ennese e per le opportunità di avvicinare il pubblico alla riva del lago) o dalla cessione dello stabile all’Ente Autodromo che, non avendo mai nascosto il fastidio che lo stabile stesso crea alla continuità dei paddock, vedrebbe invece di buon occhio la eliminazione.
Invece, la vera strada – dichiara Giuseppe Maria Amato, responsabile Aree Naturali Protette Legambiente Sicilia – è quella che il Comune, proprietario dello stabile, proceda alla acquisizione del progetto già redatto dagli uffici della ex provincia, lo aggiorni per le parti che vanno aggiornate dal punto di vista tecnico ed autorizzativo, e lo faccia suo. Questa soluzione è stata più volte proposta all’amministrazione comunale e, a nostro avviso, è l’unica possibile.
Tra l’altro va considerato che per legge, tutto quello che di edificato ricade all’interno dell’area A della riserva, e questo è il caso dello stabile stesso, possa avere cambio di destinazione d’uso solamente se questo cambio sia in direzione delle necessità della area naturale protetta stessa.
Legambiente, quindi, chiede al Sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, di dare avvio alla acquisizione del progetto dotando la città di questa importantissima struttura e scongiurandone il definitivo oblio”.