Enna. Distacchi forniture idriche, in Consiglio comunale, mozione del M5S

Il Movimento 5 Stelle di Enna torna sul problema dei distacchi dei contatori delle utenze idriche morose, presentando una mozione al sindaco che sarà discussa domani in Consiglio comunale, chiedendo un maggiore controllo sull’operato del gestore AcquaEnna e, in particolare, sul rispetto delle disposizioni in materia, sia per quanto riguarda gli utenti domestici che versano in condizioni di disagio economico-sociale che per quelli non economicamente svantaggiati.

“La superficialità con cui AcquaEnna procede al distacco dei contatori agli utenti morosi e i considerevoli interventi effettuati di recente dall’Ente gestore del servizio Idrico integrato di Enna, ha determinato la necessità di presentare una mozione al Sindaco, che sarà trattata al prossimo Consiglio comunale”, affermano i due consiglieri Cinzia Amato e Davide Solfato.

“Invero – continuano i due portavoce – più volte i cittadini hanno lamentato che tali distacchi vengono effettuati arbitrariamente ed unilateralmente dal gestore, senza alcun preventivo accertamento presso gli Uffici preposti in ordine alla sussistenza delle condizioni di documentato stato di disagio economico-sociale. Inoltre, anche con riferimento alle utenze domestiche morose diverse da quelle economicamente svantaggiate si è riscontrato il mancato rispetto delle disposizioni di legge: il D.P.C.M. del 29.08.2016, che prevede la possibilità per il gestore di effettuare la sospensione della fornitura alle utenze morose solo a seguito di regolare messa in mora e previa escussione del deposito cauzionale (ove versato), e la direttiva 603/2017/R/IDR dell’ARERA (Autorità per Energia, Reti e Ambiente) che ha previsto che la sospensione della fornitura possa essere effettuata soltanto successivamente al mancato pagamento di fatture il cui importo, complessivamente valutato, sia superiore al corrispettivo annuo dovuto dall’utente relativamente alla fascia di consumo a tariffa agevolata, ossia 50 litri/abitante/giorno”. 

“Considerati tutti i disservizi riscontrati nella gestione del servizio idrico da parte di AcquaEnna, al fine di assicurare che l’operato di AcquaEnna avvenga almeno questa volta nel rispetto delle norme vigenti, abbiamo reputato necessario l’intervento del primo cittadino, anche impegnando il gestore a informare in ogni caso preventivamente il Comune sulle procedure di disalimentazione delle utenze morose”, concludono Amato e Solfato.



“I comuni siciliani sono in perenne difficoltà di bilancio per garantire i servizi ai cittadini? Esiste un tesoretto che non hanno mai utilizzato, facciano pagare la Tosap, ovvero la tassa sull’occupazione del suolo pubblico agli enti gestori del servizio idrico anziché vessare sempre e solo i cittadini. Il governo Musumeci verifichi se e quali Enti locali possono esigere la TOSAP dagli enti gestori del servizio idrico. Grazie al M5S a Campofranco nel Nisseno, c’è una sentenza che ha condannato Caltaqua a pagare, si tratta di un fatto replicabile in tutta la regione”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola e Giancarlo Cancelleri che hanno depositato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale alle autonomie locali Bernadette Grasso per capire quali sono i Comuni che possono esigere tali quote e in che misura. “Il comune di Campofranco grazie ai consiglieri comunali M5S – spiegano i deputati – ha fatto una cosa semplicissima, ha effettuato dei calcoli e chiesto a Caltaqua, il pagamento della Tosap. Dato che l’ente gestore aveva risposto picche, il comune del Nisseno ha provveduto a formalizzare il ricorso alla Commissione Provinciale di Caltanissetta che ha sentenziato a favore del Comune invitando la società partecipata a pagare gli arretrati dal 2010 che, con la parte relativa al 2018, ammontano a circa 45.000 euro. Lo stesso procedimento è stato adottato anche a Riesi, dove sempre su impulso dei nostri consiglieri comunali, il comune beneficerà di un corposo assegno da parte del gestore del servizio idrico”.
“Il principio è molto semplice – sottolineano Di Paola e Cancelleri: Allo stesso modo in cui i Comuni chiedono tasse ai propri cittadini per servizi a volte scadenti e spesso iniqui, dovrebbero chiedere con la stessa solerzia ciò che gli spetta in qualità di tasse, anche a chi gestisce quegli stessi servizi. Ebbene, stando ai calcoli realizzati dai tecnici di un apposito tavolo di lavoro del gruppo M5S di Caltanissetta, se vi fossero le condizioni per le quali chiediamo alla Regione di verificare, le cifre che il Gestore del Servizio Idrico Integrato dovrebbe corrispondere ai Comuni della Provincia di Caltanissetta per il mancato pagamento della TOSAP dal 2013 al 2018 potrebbe ammontare a oltre 3 milioni di euro. Solo a Caltanissetta potrebbero spettare 733 mila euro, oltre 725 mila a Gela, oltre 257 mila a San Cataldo e così via. Un vero e proprio tesoretto – sottolineano i deputati – che potrebbe essere tranquillamente reimpiegato per garantire servizi essenziali che oggi non vengono erogati. La responsabilità della Regione – concludono – dovrebbe essere a questo punto accertare eventuali responsabilità per omissioni da parte di Comuni che avrebbero potuto legittimamente esigere il pagamento della TOSAP da parte delle società di gestione del servizio idrico o, in generale, di aziende che erogano servizi di pubblica utilità”.