Viabilità. Enna: segretario Fillea Cgil scrive al Presidente del Consiglio Conte

Alfredo Schilirò

Mi Chiamo Alfredo Schilirò, sono un cittadino della Repubblica Italiana e ho il piacere di rappresentare gli edili, gli Elettrici, i chimici, i lavoratori delle manifatture della Cgil, essendo il Segretario Generale Pro Tempore della Fillea Cgil e della Filctem Cgil di Enna.
I mass media hanno riportato bene la notizia della vostra venuta in Sicilia per “sbloccare” la Strada Statale 640 ma è opportuno precisare che la strada Enna-Caltanissetta-Agrigento non è da sbloccare ma da completare, come d’altronde molte altre strade siciliane e della provincia di Enna. Viviamo nella terra delle grandi incompiute, viviamo nella terra delle grandi opere faraoniche , una per tutte la strada statale 117 , Nord Sud, la cosiddetta strada dei due mari. Questa importante arteria è in costruzione da 60 anni, fu prospettata come una arteria di grande sviluppo per la Sicilia ma consentì tuttavia di svolgere la campagna elettorale a diversi notabili locali. In realtà la strada in cui oggi si stanno realizzando 2 lotti, ha visto negli anni fallire ben 5 ditte edili, e un grandioso dispendio di denaro pubblico. Considerato che in Sicilia le grandi opere non vengono realizzate, a nostro parere, sarebbe opportuno non stravolgere il territorio tirando una linea diritta nella progettazione dove si ipotizza di realizzare grandi ponti, enormi gallerie ma si provveda a consolidare la vecchia S.S. 117 allargandola in alcune parti , rafforzandola in altre così che, si consentirà alle piccole imprese locali di lavorare e ai lavoratori edili di emanciparsi. Dunque la vera opera da sbloccare e da completare sul serio è la Nord-Sud nel tratto Nicosia-Mulinello-Piazza Armerina. Una importante arteria per lo sviluppo delle aree interne della Sicilia che gli consentirebbe di uscire dall’isolamento in cui sono rinchiuse.
Con grande orgoglio spero di rappresentare al meglio i lavoratori, le loro necessità, i loro bisogni e cerco di tutelare nel migliore dei modi i loro diritti.
Nell’attuale momento storico questi lavoratori vivono nell’incertezza più assoluta, vivono nella propria solitudine e si sentono abbandonati dalle istituzioni.
Con la riforma delle pensioni Fornero, i lavoratori edili in particolare e la maggior parte dei lavoratori precari dovranno andare in pensione a 67 anni e con la quota 100 dell’ultima riforma approvata da voi , i lavoratori edili non riescono ad accumulare la contribuzione necessaria per poter andare in pensione. E’ particolarmente difficile per gli edili , qualora il lavoro ci fosse, “arrampicarsi” su un ponteggio a 60, a 63 o a 67 anni.
In Sicilia in edilizia si sono persi più di 70.000 posti di lavoro negli ultimi 5 anni, le gare d’appalto sono ridotte al lumicino, assistiamo a un calo del 50 per cento della massa salari.
Per quanto riguarda la situazione in provincia di Enna, i dati sono molto catastrofici. Dal 2008 ad oggi riscontriamo una diminuzione della massa salari di circa 12 milioni di euro, una riduzione di lavoratori ben consistente, si passa dai 4244 operai attivi del 2008 per ridursi a 3662 nel 2011, per poi contarne 1878 nel 2017, e con una riduzione del 50% di imprese edili.
Enna è l’unica provincia siciliana a non avere sbocchi sul mare, tuttavia è raggiungibile in tempi relativamente brevi percorrendo l’autostrada Palermo-Catania. Se si esclude il tratto autostradale, le vie di comunicazione restano le strade statali e provinciali e i 60 chilometri di linea ferroviaria.
L’agglomerato industriale del Dittaino, ubicato lungo l’asse autostradale, risulta collegato direttamente con il porto e l’aeroporto di Catania. La SS192 attraversa la zona nord dell’area, ne costeggia tutto il lato nordovest e costituisce un anello con l’asse industriale che perimetra l’agglomerato ad est e a sud. Le strade si congiungono a nord con la A19 Palermo-Catania mediante lo svincolo. Al margine nord si trova la stazione di Dittaino con il relativo scalo merci.
Presso la zona industriale del Dittaino sono stati costruiti negli anni 90 circa 60 opifici industriali di cui oggi solo 10 ospitano aziende metalmeccaniche e di manifatture.
Di conseguenza, una efficiente ed integrata rete di trasporto diviene un fattore che rende meno vincolanti le distanze geografiche e che attrezza il territorio consentendo alle strutture produttive in esso presenti di uscire dalla situazione di isolamento dai possibili sbocchi su mercati extra – provinciali.
Nel suo insieme la dotazione infrastrutturale locale è tra le peggiori d’Italia e tale da relegare Enna nei bassifondi della classifica delle 103 province italiane.
La situazione più deficitaria si rileva nell’ambito della dotazione aeroportuale: la provincia di Enna non possiede un aeroporto nell’area provinciale, ma potrebbe sfruttare la vicinanza con l’aeroporto di Catania distante circa 60 km dal capoluogo provinciale. L’altra struttura utilizzabile potrebbe essere l’aeroporto di Palermo che, tuttavia, dista ben 165 km dal capoluogo.
Fatto pari a 100 l’indicatore della dotazione media nazionale, il valore dell’indicatore provinciale risulta essere pari a 27,6 (Sicilia 81,7; Mezzogiorno 60,5), dato che pone l’area in una posizione di arretratezza anche rispetto a molte province della Sicilia.
Altrettanto carente si presenta la dotazione stradale, al di la degli indicatori, perché non permette, di fatto, collegamenti fluidi con la provincia catanese e le altre province e località importanti. La rete autostradale in pratica si limita al tratto che collega Palermo a Catania (circa 75 km) e che, peraltro, lambisce solamente il capoluogo della provincia.
Di fatto, autostrade, strade statali e strade regionali rappresentano solo il 22.6% dell’intera rete viaria. Il 31.8% sono strade provinciali e oltre il 45% strade comunali e vicinali di difficile percorrenza.
Insufficiente si presenta anche la dotazione portuale soprattutto a causa della collocazione geografica del territorio provinciale che fa sì’ che nessuna area dello stesso sia bagnata dal mare.
Le strutture più prossime sono il porto di Catania (65 km) e quello di Gela (75 km).
Le stesse carenze strutturali possono essere riscontrate nella dotazione ferroviaria caratterizzata totalmente dalla presenza del binario semplice con conseguenti limiti anche sotto l’aspetto funzionale.
Alla luce del quadro emerso dall’analisi effettuata si presenta necessario, vista anche la posizione geografica della provincia ennese, un forte impegno teso al miglioramento della dotazione infrastrutturale.
E’, inoltre, opinione comune che una dotazione, sia pure soddisfacente, di specifiche reti di trasporto sia una condizione non sufficiente per promuovere sistemi logistici efficienti. Infatti, i sistemi di approvvigionamento delle imprese moderne, sempre più stressati dall’esigenza del just in time e dei tempi di consegna, richiedono una interconnessione delle diverse reti al fine di massimizzare, in termini di tempi e costi, il trasporto.
Per quel che riguarda la facilità di collegamento con altre città, si possono prendere in considerazione i tempi medi di percorrenza: occorrono circa 45 minuti per raggiungere Catania, circa un’ora e trenta per raggiungere Palermo e circa 9 ore per raggiungere Roma (compreso il tempo impiegato per il trasporto dall’Isola alla penisola).
La scarsa dotazione infrastrutturale rappresenta uno dei fattori di maggiore svantaggio competitivo del territorio con conseguenti problematiche relazionali di accessibilità ai mercati da parte dell’economia locale.
I maggiori gap si riscontrano:
• nella carenza della rete ferroviaria (limitata a 50 km) caratterizzata dal binario unico e con forti deficit qualitativi, tanto da avere assunto un ruolo di assoluta marginalità sia per il traffico passeggeri che per quello merci;
• nella dotazione stradale, se non per estensione certamente per caratteristiche e manutenzione, necessitante di collegamenti strategici e di aree attrezzate alla sosta;
• nelle carenze della rete di distribuzione delle acque in special modo irrigue, con gravi ripercussioni sull’approvvigionamento in particolare nel periodo estivo.
Il superamento del quadro delineato, connesso al rallentamento degli investimenti pubblici degli ultimi anni, richiede un forte impegno teso al miglioramento della dotazione infrastrutturale della provincia.
Occorrono dunque grandi interventi per migliorare l’infrastrutturazione della nostra provincia e per consentire un migliore accesso all’immenso patrimonio archeologico e naturalistico del nostro territorio.
La provincia di Enna si inserisce perfettamente in questo quadro di bellezze come la Venere di Morgantina, la Villa Romana di Piazza Armerina, i reperti archeologici di pregiato valore di Centuripe, i bellissimi centri storici di Nicosia e di Troina per non parlare del Castello Normanno di Enna.
Cari Onorevoli, sono sicuro che, avviando una politica di investimenti per l’infrastrutturazione del territorio, per la messa in sicurezza del territorio stesso, il restauro dell’immenso patrimonio monumentale e archeologico e l’abbellimento dei centri storici, consentirebbero ai turisti di tutto il mondo di venire a visitare le bellezze del territorio della Nostra Provincia. Con certezza, posso affermare, che i villeggianti desidererebbero rilassarsi presso le spiagge siciliane e penso che sarebbero interessati a gustare ed apprezzare le gustosissime pesche di Leonforte, il Piacentino ennese e il profumato olio di Barrafranca.
Per tale ragione debbano essere realizzati prioritariamente per il superamento delle distanze geografiche, per adeguare il territorio alle esigenze delle imprese e per garantire all’area le condizioni minime di sviluppo nell’immediato futuro:
1. Il completamento della ferrovia veloce Catania-Palermo;
3. La costruzione della tangenziale di Enna Bassa;
4. Il rifacimento e il consolidamento della strada provinciale per Enna (cosiddetta panoramica)
5. la realizzazione dell’autoporto di Dittaino;
6. il completamento o rifacimento delle reti idriche afferenti i principali invasi della Provincia e più in particolare: realizzazione del canale di adduzione a gravità del serbatotio Pozzillo alla diga Sciaguana, costruzione delle traverse di derivazione a servizio di quet’ultimo invaso, rifacimento della rete irrigua dipendente dalla diga Nicoletti;
7. l’ammodernamento della SP n.18 “Agira-Nicosia”;
8. la strada di collegamento dall’autostrada A19 ai comuni di Gagliano e di Troina;
9. Scorrimento veloce “Pietraperzia-Barrafranca-Piazza Armerina” 2° stralcio;
10. Sistemazione direttrice di collegamento Nicosia A19 verso Palermo, costituita dalle SS.PP. n.19 – 46 –32 –6;
10. Costruzione variante alla SP 22 nel tratto compreso tra la zona di innesto con la SS121 (e con la SP 21/bis) ed il ponte sul fiume Sasso.
11 Di vitale importanza inoltre, per lo sviluppo dell’intera isola, e per lo scambio commerciale delle aziende, risulta essere la realizzazione dell’autoporto e della infrastrutturazione del Dittaino.
Caro On Presidente Conte e Caro On Ministro Toninelli , con questa nota, ho voluto lanciare un grido d’allarme perché i nostri paesi si stanno svoltando, perché i giovani emigrano e perché nel nostro territorio, aumentano sempre di più le povertà e le diseguaglianze sociali.