In realtà i fondi stanziati sono molti più dei 100 milioni inizialmente previsti, e occorre segnalarli perché, come spesso avviene in Italia, gran parte non vengono utilizzati, e quindi sono realmente disponibili.
Il provvedimento mira al recupero e alla riqualificazione degli enti locali con meno di 5mila abitanti, che si può sintetizzare come segue:
a) Viene istituito un fondo progressivo per gli anni dal 2017 al 2023 per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, attraverso il finanziamento di investimenti per l’ambiente e i beni culturali, la salvaguardia e la riqualificazione dei centri storici, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e delle scuole e l’insediamento di nuove attività produttive;
b) Tali fondi potranno essere utilizzati dagli Enti locali anche per l’acquisizione delle case cantoniere e delle stazioni ferroviarie abbandonate, al fine della realizzazione di circuiti turistici e per la promozione dei prodotti locali destinati alla vendita;
c) Si prevedono interventi per il recupero e la riqualificazione dei centri storici mediante interventi diretti a risanare, conservare e recuperare il patrimonio edilizio, anche mediante la creazione di complessi alberghieri nel rispetto della normativa antisismica e dell’efficienza energetica (c.d. Green Communities);
d) Si prevedono interventi diretti a semplificare l’accesso a norme che consentano la diffusione della banda ultra larga in quelle che comunemente vengono definite come aree a fallimento di mercato;
e) Si prevede la possibilità di realizzare iniziative per lo sviluppo dei servizi postali, anche in forma associata e d’intesa con la Regione, per promuovere tali servizi assieme ad altri in specifici ambiti territoriali, anche attraverso la capillarizzazione degli Uffici postali;
f) Si prevedono norme appositamente create per favorire e promuovere la vendita diretta dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile (ovvero per i quali le aree di produzione e trasformazione sono poste ad una distanza non maggiore di 50 km, in totale assenza di intermediari commerciali.
g) Sono previste, infine, agevolazioni nella rete di trasporti delle aree montane e rurali, in modo da consentire il miglioramento delle reti infrastrutturali e il coordinamento tra servizi pubblici e privati, in modo da collegare più agevolmente i Comuni delle aree rurali con quelli Capoluogo di Provincia e Regione, oltre alla progressiva informatizzazione e digitalizzazione dei servizi.
Una delibera che riguarda finanziamenti di cui possono godere le imprese che investono, sui nostri territori, nei settori “cultura e turismo”, perché ovviamente riguardano tutti anche Aidone, e quindi possono facilmente trarne vantaggio tutti gli aidonesi. Gli ultimi provvedimenti finanziari del 2019, che riguardano tutti i Comuni italiani per vari settori di interventi, rientrano nella Legge di Bilancio 2019, che ha stanziato quattrocento milioni di euro.
I fondi saranno suddivisi in fasce di popolazione a tutti i Comuni sotto i 20mila abitanti:
ai Comuni con meno di 2000 abitanti 40.000 euro ciascuno;
ai Comuni con popolazione fra i 2000 e i 5000 abitanti 50.000 ciascuno;
ai Comuni con popolazione fra i 5001 e i 10.000 abitanti 70.000 ciascuno;
ai Comuni con popolazione fra i 10.001 e i 20.000 abitanti 100.000 ciascuno.
Tra l’altro i fondi per scuole, strade e manutenzioni saranno utilizzabili dai Comuni per finanziare uno o più interventi a patto che questi non siano già integralmente finanziati da altri soggetti e che siano aggiuntivi rispetto quelli previsti per il 2019.
I lavori dovranno essere inoltre eseguiti entro non oltre il 15 maggio 2019 (!); ma quest’ultimo termine, per gli interventi in fase di programmazione, dovrebbe essere prorogato.
Nino Costanzo