Antonello Montante “l’apostolo dell’antimafia” condanato a 14 anni – pene minori per gli altri

Quattordici anni di carcere. Tre anni e mezzo in più rispetto alla richiesta della pubblica accusa. È una sentenza pesante quella emessa nei confronti di Antonello Montante. Al gup di Caltanissetta, Graziella Luparello, sono bastate meno di tre ore di camera di consiglio per condannarlo a 14 anni di reclusione. L’ex presidente di Confindustria Sicilia, considerato per un decennio un paladino dell’Antimafia, era accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Per lui l’accusa – rappresentata dal procuratore di Caltanissetta Amedeo Bertone e dai pm Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso – aveva chiesto la condanna a dieci anni e sei mesi di reclusione. Il giudice gli ha dunque inflitto una pena più severa.
Gli altri imputati accusati vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio, al favoreggiamento – sono stati condannati quasi tutti: il colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta (prima ad Enna) a 3 anni (la richiesta era di 4 anni e 6 mesi), il sostituto commissario Marco De Angelis a 4 anni, (chiesti 6 anni e 11 mesi), il capo della security di Confindustria Diego Di Simone a 6 anni (chiesti 7 anni, 1 mese e 10 giorni), il questore Andrea Grassi è stato assolto da due capi d’imputazione ma condannato a un anno e 4 mesi per un altro (chiesti 2 anni e 8 mesi). Assolto – come avevano chiesto i pm – il dirigente regionale Alessandro Ferrara (chiesta l’assoluzione).
Alla corte dell’imputato, ora ai domiciliari per motivi di salute, secondo i pm erano in tanti: vertici delle forze di polizia e dei Servizi, prefetti, imprenditori, giornalisti, magistrati che a lui si rivolgevano per avanzamenti di carriera. Ognuno aveva una richiesta per un familiare, un amico. O per se stesso. L’inchiesta ha raccontato come l’imprenditore di Serradifalco – paesino in provincia di Caltanissetta – fosse il destinatario di decine di richieste di raccomandazione: gli investigatori ne hanno trovate almeno una novantina, arrivate tra il 2007 e il 2015, e altre 40 di soggetti che erano stati “certamente” segnalati. L’elenco con nomi e cognomi venne recuperato nel corso delle indagini: un file excel all’interno delle cartelle ‘curric per sen’ e ‘tuttì; un altro file denominato ‘curriculum vitae 11.06.12’ trovato nel server ormai dismesso della società M.s.a., poi le carte sequestrate sia nell’abitazione di Montante sia negli uffici di Confindustria Sicilia a Palermo.