Valguarnera: ex presidente circolo Zolfatai vende ad insaputa dei soci la sede sociale, insorgono i soci e avviano azione legale

Valguarnera. Vende due anni fa la sede dello storico “circolo zolfatai”, una bellissima sede sita nella centralissima piazza della Repubblica, ad insaputa dei soci ad un privato cittadino e solo da qualche giorno, per puro caso, il direttivo ne viene a conoscenza. Una storia che ha dell’incredibile e che sta facendo parlare da giorni tutta la cittadinanza. A promuovere la vendita sarebbe stato il presidente dell’epoca, che in data 26 giugno 2017- secondo quanto raccontano alcuni attuali dirigenti- si sarebbe recato presso un notaio della Provincia e stipulare l’atto.

A corredo, oltre ai documenti di rito, avrebbe esibito un verbale assembleare con 65 firme favorevoli ed una perizia estimativa dei locali firmata da un professionista, che ne comprovavano la volontà di vendita. La consegna al nuovo proprietario, secondo gli accordi intercorsi, sarebbe dovuta avvenire al 5^ anno dalla stipula, ovverossia nel giugno del 2022. L’arcano orchestrato ad insaputa dei soci, è stato scoperto per caso, appena pochi giorni fa, allorquando l’Agenzia delle Entrate comunicava al sodalizio che il prezzo stabilito nell’atto non era affatto congruo e che doveva essere adeguato. La stima infatti, era stata valutata dal perito incaricato 26.650,00 euro, mentre la vendita era stata fissata ad un prezzo leggermente superiore, 32 mila euro.

Ma per l’Agenzia dell’Entrate anche questo prezzo è stato ritenuto basso. Alla lettura di quella comunicazione i soci che giornalmente gremiscono il sodalizio, per la gran parte anziani, per poco non svenivano e dopo qualche giorno di sbigottimento, si adoperavano da subito, sperando che non fosse vero, alla ricerca di quell’atto che confermava la vendita dei locali. Purtroppo per loro era tutto tremendamente vero. Confermano che, trovato presso gli uffici competenti, da esso risultava che per la vendita dei locali si sarebbero espressi ben 65 soci con in più una perizia estimativa. “Ma quell’assemblea non è mai avvenuta e quella vendita, a mio parere, è palesemente nulla in quanto mai autorizzata- dichiara oggi l’ingegnere Pippo Oliveri, socio e consulente tecnico di parte-.

Adesso i soci che del loro sodalizio ne hanno fatto una ragione di vita, chiedono conto e ragione. L’altra sera, a tale riguardo, è avvenuta una infuocata riunione assembleare, presenti 49 soci su un totale di 88, durante la quale tutti si sono chiesti come tutto ciò possa essere accaduto a loro insaputa. L’attuale presidente Salvatore Paternicola a tutela dei soci e della loro centenaria storia mineraria, ha dato mandato agli avvocati Lorenzo Caruso e Gianluca Di Barca, al fine di promuovere tutte le iniziative civili e penali, mentre l’ingegnere Pippo Oliveri è stato nominato perito di parte. Contestualmente i soci hanno aderito ad una sottoscrizione straordinaria di mille euro per coprire le spese legali. Nel corso dell’assemblea diversi soci hanno ricordato le grandi difficoltà anche di ordine economico vissute dai soci fondatori per garantire a tutti gli zolfatai della miniera Floristella una sede tutta loro ed intitolarla al compianto Pippo America.

Rino Caltagirone