L’attività investigativa prendeva origine nel mese di Marzo del corrente anno, dalla segnalazione di alcuni genitori che avevano notato alcuni comportamenti anomali dei propri figli, che frequentano la scuola dell’infanzia “Largo Peculio” di Nicosia. Nello specifico i bambini si lamentavano di alcuni comportamenti anomali tenuti dalla maestra, rifiutandosi di andare a scuola nei giorni in cui quest’ultima era in servizio. A seguito di tale segnalazioni venivano avviate ulteriori attività di indagine, anche mediante l’ausilio di attività tecniche e l’audizione di alcuni testimoni. L’ attività investigativa, che durava due mesi circa, permettevano di evidenziare numerosi gravi atti di violenza da parte dell’insegnante, nei confronti di più bambini, che venivano quotidianamente sottoposti a vessazioni e trattamenti degradanti.
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Aggiornamento:
E’ stato fissato per domani 30 maggio davanti al GIP, dott.ssa Luisa Maria Bruno, l’interrogatorio di garanzia della maestra di Nicosia indagata di maltrattamenti nei confronti dei suoi scolari. L’indagata è difesa dall’avvocato Salvatore Timpanaro del foro di Enna. Raggiunto telefonicamente il difensore ha precisato che la propria assistita si sottoporrà all’interrogatorio, rispondendo a tutte le domande, ed ha aggiunto che da un primo esame degli atti “non vi è prova di veri e propri atti di violenza o percosse nei confronti degli allievi; al più la maestra è stata costretta a intervenire al solo fine di separare bambini che si accapigliavano o litigavano tra di loro. Dagli atti di indagini dei Carabinieri risultano anche condotte definiti atteggiamenti amorevoli nei confronti dei bambini”. Inoltre. la mia cliente ha ricevuto manifestazioni di solidarietà da parte dei colleghi e, soprattutto, da parte dei genitori degli alunni della scuola dell’infanzia. “Ciò dimostra che il clima in classe era sereno e che non può in alcun modo parlarsi neanche di violenza assistita; né sembrerebbero configurabili il delitto di maltrattamenti e neanche quello meno grave di abuso dei mezzi di correzione”.