Leonforte ha ricordato Elisa Valenti

Leonforte. Sabato 29 giugno presso il giardino della Villa Bonsignore è stata ricordata Elisa Valenti, uccisa il 30 giugno del 1999 perché fidanzata del pregiudicato Filippo Musica. Sono passati venti anni da quell’omicidio e i fatti cominciano a sbiadire al punto da ricordare entrambi i fidanzati come vittime incolpevoli. Elisa, era indubbiamente incolpevole, fu coinvolta nella guerra per il dominio dell’ennese.
La storia “cuntata” dai ragazzi del liceo artistico Cascio, che la mamma di Elisa non ha avuto la forza di ascoltare e il suo ritratto parlano di amore e desideri irrealizzati e non di interessi territoriali per i clan di Cosa Nostra. Apprezzabile tentativo di celebrare una ex alunna, ma necessaria diventa la completezza del racconto per evitare di sfumare i margini dei fatti “cuntati”.

Durante la cerimonia il senatore Trentecoste, cofirmatario del disegno di legge che equipara le vittime di mafia alle vittime di terrorismo, ha denunciato l’ingiustizia di un sistema che permette anche agli ergastolani di tornare al proprio paese in permesso premio, diverse volte all’anno.

Leonforte è un paese piccolo ed è molto facile incrociare lo sguardo dell’assassino di tua figlia. La pena per una madre orfana di una figlia non prevede invece premi o sospensioni.

Presenti alla cerimonia i familiari di Elisa Valenti e di Filippo Musica, le autorità locali e le diverse forze dell’ordine.

Fra lo scarno pubblico anche gli ospiti della residenza per anziani che fruisce della villa. Il sindaco di Leonforte Carmelo Barbera ha chiesto al senatore Trentecoste l’impegno a mantenere il commissariato di pubblica sicurezza a Leonforte “paese martoriato da usura e criminalità” ha chiosato il vice sindaco Ginardi. Elisa Valenti merita di essere ricordata con l’intestazione di una via pubblica perché sappiano i giovani che la mafia è cosa reale e contingente e l’amore non basta a combatterla.