Studi sul contesto europeo per il soffitto dipinto della Cattedrale di San Nicolò a Nicosia

Interessantissima giornata internazionale di studi promossa dalla Diocesi di Nicosia in sinergia con il Museo Diocesano di Arte Sacra e proposta al variegato pubblico presente all’interno del Museo Diocesano (Chiesa di San Biagio) nella mattina e nel pomeriggio di oggi. L’argomento trattato è stato “Un contesto europeo per il soffitto dipinto della Cattedrale di San Nicolò a Nicosia”, valorizzando e mettendo al centro dell’attenzione collettiva il prezioso Soffitto ligneo Dipinto della Cattedrale di Nicosia nel suo significato non solo teologico, ma anche storico e artistico e, ancor di più, non relegandolo ad un qualcosa di “locale” ma innestandolo in un contesto più ampio, quello Europeo appunto, e quindi restituendo un’immagine a tutto tondo di quest’opera. Un’immagine che sicuramente aiuterà maggiormente noi tutti ad apprezzare questa ricchezza, per certi versi nascosta (perché fisicamente il soffitto è difficilmente accessibile) ma che negli anni, a partire dai primi anni del ‘900 grazie agli studi, per non parlare di una vera e propria “riscoperta”, del Leopold e poi grazie a tante oltre monografiche o non (basti pensare al testo di Padre Gioco negli anni ’70 e agli studi del Prof. De Francisco) ha sempre più affascinato e interessato sempre più studiosi e non. Dopo i Saluti iniziali (segnaliamo quelli dell’Arch. Nicola Francesco Neri, Soprintendente per i beni culturali e ambientali di Enna), la Prof.ssa Lella Russo, direttrice del museo Diocesano di Nicosia, ha introdotto magistralmente i lavori, con un excursus ed anche l’utilizzo di immagini emblematiche e affascinanti, un eloquio coinvolgente e spunti di riflessione profondi e da cogliere per poter apprezzare pienamente tutta la giornata di questo Convegno. La mattina è stata dedicata nel delineare un contesto europeo in cui si innesta la produzione di soffitti lignei dipinti. E dai vari interventi emerge chiaro che il Medioevo, soprattutto il basso, non è quell’epoca buia e oscura erroneamente dipinta già ai tempi dell’Illuminismo e che, in maniera pregiudizievole, rimane ancorato nel pensiero comune, ma anzi è un periodo vivo e in pieno fermento artistico, un periodo aperto in cui gli scambi e i miscugli delle varie influenze restituiscono una forte ricchezza in generale e in particolare nell’arte. Riflessioni che emergono grazie ai tre Relatori di chiara fama internazionale che hanno, nei loro interventi, preso in esame una regione Europea e la propria produzione artistica in fatto di soffitti dipinti. Si è incominciati con la Spagna, o meglio con la Corona d’Aragona, nell’intervento del Dr. Georges Puchal dell’Association internationale de Recherche sur les Charpentes et Plafonds Peints Mèdièvaux dal titolo “Repertorio iconografico e struttura architettonica nei soffitti dipinti nei territori della Corona D’Aragona”. Un’analisi coinvolgente e certosina di esempi di soffitti lignei dipinti riscontrati in diverse chiese costruite in questa porzione di territorio quasi subito dopo la Reconquista e quindi la cacciata degli Arabi dalla penisola iberica. Una cacciata che, però, ha lasciato un segno tangibile ed anche una commistione di stili e un’apertura sociale e umana incredibili con esempio di coesistenza, in una medesima chiesa di scritte inneggianti a Dio in arabo e scritte in latino. Nel Suo intervento sono emersi anche alcuni esempi molto simili al soffitto ligneo nicosiano per il fatto, come in una chiesa di Valencia, di essere stato occultato da un altro soffitto. Interessante anche l’intervento della Dr.ssa Roberta Aglio della Biblioteca e Museo del Seminario Vescovile di Cremona, Società storica Viadanese dal titolo “Echi siciliani nella produzione quattrocentesca di tavole da soffitto cremonesi”, una carrellata di opere d’arte della zona della Bassa Padana e degli echi, un qualcosa di più sottile della stessa influenza, della Sicilia ad esempio di Federico II di Svevia del “De arti venandi cum avibus” solo per citare qualcosa del ricco intervento e che ha per certi versi sottolineato ancor di più come la Sicilia abbia echeggiato (sicuramente avendo dignità maggiore di quella, quasi inesistente, oggi attribuitagli dalla moderna società) e di come la grande Storia del Medioevo sia qualcosa di vivo e pieno di scambi culturali e artistici. L’ultimo intervento della mattina è stato curato dalla prof.ssa Maud Pérez-Simon dell’Universitè Sorbonne Nouvelle, Paris III e ha avuto come titolo “I soffitti dipinti del Quattrocento in Francia: iconografie condivise”, parlando quindi della produzione francese (ovviamente sin dalle prime battute dell’intervento si è esplicitato che, come per la Spagna, non si sta parlando dello stato Francia per come lo intendiamo oggi, ma di una porzione, in questo caso il sud della Francia). Una produzione, rispetto alle altre due zone, più scarna per quanto concerne gli edifici religiosi e il periodo del XIV secolo ma che ha avuto, soprattutto negli edifici civili, dopo la guerra dei cent’anni, una sorta di rifioritura, con temi variegati ed esempi che sono stati portati all’attenzione dei presenti.

Dopo la pausa pranzo, la giornata di Studi ha ripreso i propri lavori e questa volta, conclusa la prima fase di contestualizzazione e di una visione globale (i fuochi d’artificio iniziali e più alti che prepara un momento di sparo più intenso e quindi lo spettacolo vero e proprio per richiamare la similitudine usata dalla Prof.ssa Russo), l’attenzione si è spostata al clou dello “spettacolo pirotecnico”, ovvero l’analisi del soffitto ligneo nicosiano. Due le relatrici di rinomata fama e importanza internazionale che hanno con i loro emozionati, compiuti e completi interventi arricchito e non di poco le nostre conoscenze su quest’opera di Nicosia. La prima, Prof.ssa Francesca Paola Massara della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, ha incentrato il proprio intervento, dal titolo “Uno “speculum dottrinale” sul soffitto della Cattedrale di Nicosia: scelte iconografiche e percorsi simbolici”, un vero e proprio viaggio all’interno dell’opera che non deve essere vista come una sorta di patchwork senza capo ne coda, ma come un percorso unito e omogeno, dove tutto ciò che è rappresentato non ha valore solo nella sua singolarità (e soffermandoci su ciò potremmo cadere nell’errore di pensare che sia sciolto dal resto) ma nella globalità, un percorso iniziatico che riflette lo spirito iniziatico dello stesso Cristianesimo. La Prof.ssa Licia Buttà dell’Universitat Rovira i Virgili di Tarragona, nel suo intervento dal titolo “il soffitto dipinto di Nicosia e i suoi maestri: nuove proposte interpretative”, oltre ad un eloquio coinvolgente e che ha incantato il pubblico proprio per la passione che la Relatrice è riuscita a trasmettere, ha cercato di illuminare, con delle ipotesi sorrette anche da diverse prove portate all’attenzione di tutti, delle zone d’ombra, interrogativi che si pongono sulla committenza e su chi ha materialmente eseguito l’opera, restituendo un quadro globale e omogeneo di tutto come una sorta di sunto e di somma degli interventi precedenti con un fiocco magistrale che è stato donato ai presenti, sottolineando quindi anche la centralità e l’importanza che aveva all’epoca Nicosia. Dopo una breve pausa quasi come spartiacque ulteriore del lavoro, un intervento sul presente e l’immediato futuro del soffitto ligneo nell’intervento dell’Arch. Luigi Gattuso, già direttore della Sezione per i Beni Storico Artistici della Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna, dal titolo “Valore sociale e territoriale della fruizione virtuale del soffitto ligneo della Cattedrale di Nicosia.

Da segnalare inoltre la presenza di Sua Eccellenza Mons. Salvatore Muratore Vescovo di Nicosia a conclusione dei lavori e a cui va anche il Nostro plauso per aver fortemente voluto questa importante giornata di Studi che di certo non cadrà nell’oblio ma resterà, come una gemma preziosa, incastonata nei cuori di quanti hanno avuto la fortuna di essere stati presenti.

Alain Calò