Troina, approvati da maggioranza Pd 4 impianti di compostaggio aerobico all’interno del centro urbano

Troina. Nel regolamento delle attività di compostaggio locale dei rifiuti urbani biodegradabili, approvato dal consiglio comunale il 13 settembre, sono indicati i 5 siti in cui saranno installati gli impianti di compostaggio aerobico: spiazzo lungo il viale Vittorio Veneto dove c’è il laboratorio di analisi cliniche, piazza Goffredo Malaterra dove c’è la chiesa Sacra famiglia di Nazareth, via Sandro Pertini dove c’è il posteggio di autobus, via Cristoforo Colombo vicino al campetto da tennis dove c’è anche il plesso scolastico San Michele e l’asilo nido comunale, e nell’isola ecologica in località Stretto di San Giorgio fuori dal centro abitato. Il regolamento è stato approvato con il voto favorevole dei consiglieri del Partito democratico (Pd), maggioranza in consiglio comunale, e il voto contrario dei consiglieri di Troina in movimento, che sono in minoranza. Il gruppo consiliare di Troina in movimento ha votato contro perché non condivide l’ubicazione dei siti dove installare questi cinque impianti di compostaggio locale. “Abbiamo espresso voto contrario al regolamento perché non è stata accolta la nostra proposta di rinviarne l’approvazione per rivedere l’ubicazione di questi impianti di compostaggio locale perché riteniamo che debbano essere installati al di fuori del centro abitato e alla distanza non inferiore ad 1 chilometro”, dicono i quattro consiglieri Maria Fascetto, che essendo chimico di professione ne parla con competenza, Mariella Amata, Valentina Baudo e Alfio Catania. Dei cinque siti individuati, quello che i consiglieri di minoranza ritengono il più adatto e l’isola ecologica allo Stretto di San Giorgio.




Questi impianti di compostaggio, che verranno installati nei cinque siti individuati dal consiglio comunale, sono impianti di compostaggio locale e non di autocompostaggio (famiglia, scuola, albergo con area verde) o di comunità (condomini). Per gli impianti di compostaggio locale con capacità di trattamento di rifiuti biodegradabili non eccedente 80 tonnellate l’anno, occorre acquisire il parere preventivo dell’Agenzia regionale protezione ambiente (Arpa) per metterli in esercizio. “Al di là dei probabili impatti ambientali, l’impatto sulla salute che ne può scaturire non è trascurabile”, temono i quattro consiglieri di opposizione. I rischi di cui parlano i quattro consiglieri sono: il percolato e le emissioni in atmosfera. “Immaginate un’eventuale perdita, anche accidentale (per troppe piogge, per usura o rottura della macchina) di percolato (quel liquido nero, considerato uno dei più inquinanti, per la presenza di numerosissime sostanze chimiche e biologiche, che percola, da cui il nome, dai rifiuti). O l’odore nauseabondo, specie nelle giornate particolarmente calde, dovuto alle normali esalazioni dai rifiuti in trasformazione aerobica”, dichiarano i quattro consiglieri di Troina in movimento.

Silvano Privitera