Federazione degli Studenti di Enna: Crocifisso a scuola? parlare dei problemi reali!

Premessa: sono sempre stato uno studente di sinistra, politicamente impegnato e cattolico praticante. In cinque anni ho condiviso i banchi di scuola con atei, agnostici, musulmani e chi più ne ha più ne metta e mai nessuno si è lamentato per la presenza del crocifisso in classe, anzi, a dirla tutta, non ho mai visto nessuno saltare le ore di religione o le attività legate a tale disciplina perché tutti, atei e credenti, nel rispetto reciproco della spiritualità di ognuno, abbiamo sempre visto in queste attività un importante momento aggregativo, senza mai preoccuparci troppo di chi o cosa fosse attaccato alle pareti delle nostre classi.
Piuttosto ci preoccupavamo e siamo ancora preoccupati per altri motivi: ad esempio per gli abbonamenti dell’autobus sempre più costosi, per il libri ogni anno sempre più difficili da trovare a prezzi accessibili, per il fatto che puntualmente a settembre in ogni scuola della nostra provincia ci sono classi in procinto della tanto temuta maturità a cui ancora non sono stati assegnati i docenti.
Ci preoccupiamo per il fatto che le nostre scuole non sono agibili: si, è vero, le utilizziamo, ma non possiamo farlo come vorremmo perché ogni scuola ha il suo cortile pericolante, le sue  aule fatiscenti, il suo laboratorio inagibile.
Ci preoccupiamo perché a breve comincerà a far freddo e sappiamo già che i termosifoni li troveremo spenti e forse, se saremo fortunati, si accenderanno a dicembre inoltrato.
Ci preoccupiamo ad ogni Consiglio di Istituto vedendo gli sguardi impotenti dei nostri Presidi e dei nostri DSGA che vorrebbero fare tanto per le nostre scuole ma non possono: “mancano i fondi”.
Ci preoccupiamo perché la nostra scuola non è assolutamente collegata al mondo del lavoro o a quello dell’Università e arrivati alla fatidica maggiore età ci rendiamo sempre più conto di quanto il nostro futuro sia incerto.
Ci preoccupiamo vedendo i nostri docenti che, dopo anni di servizio, ancora non hanno una cattedra definitiva e ogni anno puntualmente a settembre scopriamo che il docente con cui abbiamo condiviso giornate intere della nostra vita e che per noi è stato un importate punto di riferimento è stato trasferito e non sarà più con noi. E noi, impotenti, non possiamo far nulla.
Se avete davvero a cuore le sorti di questa nostra scuola italiana, frequentata dai vostri stessi figli, forse sarebbe il caso di parlare dei suoi problemi reali, di tentare di risolvere questi problemi, di ascoltare ed includere gli studenti, i docenti e i presidi nelle vostre discussioni in merito.
Se invece il vostro intento è quello di raccattare voti facendo leva su un crocifisso allora è un altro paio di maniche: forse vincerete le prossime elezioni ma la scuola, di questo passo, non cambierà mai.

Marco Greco
Coordinatore provinciale Federazione degli Studenti di Enna