“Un grande onore per il Dipartimento della Salute Mentale dell’ ASP di Enna, essere stati selezionati per esporre in Vaticano il presepe artistico realizzato dagli utenti, operatori e maestri d’arte del terzo settore e del CSM di Nicosia.
Un plauso a tutti….”
Questa è la perla, la gemma preziosa di cui vi parliamo. L’Arte che travalica i confini e esalta tutti, raggiungendo vette sublimi. L’Arte che, come un percorso, cura tutti noi, portandoci a scoprire quell’io scevro da qualunque etichettatura e pregiudizio, ma libero, autodeterminandosi e facendo vedere come tutti noi nella nostra singolarità siamo unici e irripetibili, per certi versi necessari, ma sicuramente preziosi, perché ogni persona, frutto delle proprie circostanze, dei propri pregi, dei propri difetti, diventa tesoro per gli altri. In un’epoca votata alla cultura dello scarto, questo post, questa notizia ci porta a far riflettere che la Cultura, quella vera, non è scarto, ma qualsiasi manifestazione dell’homo faber. E l’Arte diventa risposta anche all’alienazione umana, al nichilismo, al relativismo, perché, essendo forese il mezzo più rivoluzionario tra tutti, rompe le barriere del conformismo, e porta all’attenzione la centralità della persona Umana e nell’economia.
Abbiamo in questi giorni già apprezzato un’altra interessante iniziativa portata avanti dal CSM di Nicosia che, muovendosi nella stessa direzione, ha avuto un consenso unanime, ovvero la mostra Terra e colori di Sicilia degli artisti fotografi del CSM di Nicosia durante la manifestazione de “I Fotografi abbracciano Nicosia”. E oggi siam qui di nuovo testimoni di un altro bellissimo goal segnato da questa formidabile squadra.
Già ci immaginiamo questo presepe in Vaticano: un presepe tra i cento presepi che comunicano speranza: già la speranza il cui centro si trova in un Bambino. E forse questa è la vera Cultura: vedere il mondo con la speranza di un Bambino, apprezzando quindi, come abbiamo detto all’inizio, la piccola storia, telaio della grande.
Alain Calò