Villarosa: sancita la grave crisi che sta attraversando l’amministrazione Fasciana

Villarosa. Il Consiglio comunale di sabato sera, con l’approvazione dell’emendamento presentato e sottoscritto da sei consiglieri di opposizione riguardante la variazione del bilancio di previsione 2019/2021, ha sancito la grave crisi che sta attraversando l’amministrazione Fasciana. Che l’amministrazione viaggiasse con margini risicati rispetto ai primi mesi in cui fu eletta, nel giugno 2017, è stato evidente da quando l’attuale presidente del consiglio, Riccardo Zaffora, rispetto a una indicazione diversa da parte della maggioranza, a sorpresa venne eletto con i voti determinanti della minoranza. Che ci fossero anche diversi mal di pancia era cosa risaputa tanto è vero che a scendere dal carro dei vincitori per passare nelle file dell’opposizione, alcuni mesi fa, è stata anche la consigliera di Diventerà Bellissima, Lorena Pignato. Anche la perenne assenza per motivi di lavoro della consigliera Giulia Giadone sembra completare la fine di un percorso politico nato all’indomani della vittoria sull’altra candita a sindaco, Donatella Baglio Pantano. E’ proprio la Baglio Pantano, dai banchi dell’opposizione, a dire che “la minoranza, riuscendo a far approvare l’emendamento ha messo in evidenza un dato oggettivo certo: l’irrefrenabile discesa dell’amministrazione Fasciana, privata da mesi dei numeri richiesti per governare”. “Un risultato eccezionale – ha affermato – che il sindaco dovrà esaminare con severa preoccupazione, al quale si rivolge l’invito affinché acquisisca consapevolezza sulla crisi politica della sua amministrazione, valutando con coscienza l’opportunità di dimettersi dal suo ruolo di primo cittadino”. “Al sindaco abbiamo chiesto – dichiara Katya Rapè – di prendere atto della crisi politica della sua maggioranza che da mesi non ha più neppure il numero legale per iniziare le sedute. E che quindi azzeri la sua Giunta e nomini una giunta tecnica di alto profilo attorno alla quale si possa formare una maggioranza nell’esclusivo interesse della comunità e per rilanciare l’azione amministrativa”. “Il sindaco, sbagliando e facendo finta di nulla – le fa eco la consigliera Pignato -, continua nel suo percorso amministrativo senza tenere conto di quelle che sono le dinamiche politiche di Villarosa”. Nell’emendamento presentato e approvato dall’opposizione, in particolare, vi sono 13 mila euro per l’Ic De Simone. Insomma, una variazione di bilancio di oltre 100 mila euro approvata per senso di responsabilità dall’opposizione ormai divenuta maggioranza nella quale vi sono trasferimenti regionali del governo Musumeci per circa 80 mila euro, somme per il ricovero di persone svantaggiate e quant’altro. Il sindaco Fasciana, invece, lamenta sulla sua pagina facebook che un emendamento presentato dai consiglieri a lui vicini, relativo al finanziamento da parte della Regione alla terza edizione della sagra dei dolci tipici, “non è stato votato favorevolmente dalle opposizioni e da chi militava tra le file della maggioranza. Per tale motivo, il finanziamento si è perso e quindi la terza edizione di questa sagra non potrà essere realizzata”. Alla lamentela del sindaco non si fa attendere la risposta del consigliere Giuseppe Ippolito, che spiega: “Il bilancio rappresenta l’atto amministrativo e politico più importante di un’amministrazione con il quale realizza il programma promesso ai cittadini prima del voto. Un sindaco, se vuole portare avanti la sua proposta politica, prima di ogni cosa deve poter contare su una sua maggioranza in consiglio comunale; in caso contrario o si dimette o apre un tavolo con le forze di opposizione per formare una nuova giunta e concertare nuovi programmi per il bene del paese. Fasciana non può pretendere di realizzare il suo programma elettorale con i voti dell’opposizione, la quale ha una visione progettuale diversa. Così come non può pretendere che voti un emendamento presentato dai consiglieri a lui vicini. Chiedo al sindaco: se i suoi consiglieri, sabato, fossero stati maggioranza, avrebbero votato il nostro emendamento? Io credo di no”.

Giacomo Lisacchi