Nel corso di quest’anno sono state sequestrate, ai sensi dell’artico 39 del T.U.L.P.S., nr. 45 armi, tra pistole e fucili sottratte a soggetti che non avevano i requisiti per poterle legittimamente detenere.
E’ stata altresì predisposta una verifica ad ampio raggio sulla detenzione e l’uso delle armi, che a seguito di specifica attività di verifica e controllo, principalmente eseguita dalla Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Enna o su segnalazione delle altre Forze di Polizia, ha consentito la revoca di ben 53 porti d’arma.
In tutta la provincia di Enna, sono 4420 i cittadini ad essere validamente titolari di un titolo di polizia che abilita al porto di un fucile ad uso caccia o per uso sportivo e tiro a volo. Mentre nel solo comune di Enna sono circa 2860 le persone che hanno un’autorizzazione a detenere un’arma unicamente nello spazio delle mura domestiche senza possibilità, quindi, di poterla portare fuori dal luogo di detenzione specificamente indicato.
È opportuno ricordare che di recente, in ossequio al recepimento della direttiva europea n. 853/2017, è stato emanato il D.L. n. 104 del 2018 che reca alcune modifiche in materia di certificazione medica. In particolare, tale normativa ha previsto la riscrittura dell’articolo 38, 4° comma, del T.U.L.P.S. introducendo nei confronti di coloro che detengono armi (precisando solo coloro che hanno l’autorizzazione alla detenzione e non anche al porto) l’obbligo di presentare all’ufficio locale di pubblica sicurezza o in assenza al locale comando dei Carabinieri, ogni 5 anni, un certificato medico attestante che il detentore non è affetto da malattie mentali oppure da vizi che ne diminuiscano anche temporaneamente la capacità d’intendere e di volere. Tale certificato può essere rilasciato dal settore medico legale dell’Azienda sanitaria locale o da in medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Tale disposizione di legge ha previsto che nella fase di prima applicazione i detentori debbano assolvere l’obbligo di presentare la certificazione medica entro 12 mesi dall’entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, termine scaduto lo scorso 14/09/2019. Molti in questi ultimi mesi sono stati i cittadini che hanno regolarizzato la loro posizione producendo il certificato medico richiesto. Proprio in questi giorni sia il personale della Divisione P.A.S.I. della Questura e dei Commissariati distaccati presenti in provincia e delle Stazioni dei Carabinieri stanno verificando la posizione di quanti non hanno invece provveduto e per i quali a breve si procederà, cosi come prevede la legge, non solo a diffidarli per l’adempimento richiesto ma altresì a promuovere il relativo procedimento amministrativo che porterà inevitabilmente al divieto di detenzione d’armi.
Il personale dell’Ufficio armi della Questura è sempre disponibile a suggerire i migliori consigli su come detenere un’arma a casa, quali precauzioni seguire e quali regole da osservare rigorosamente, specie se nelle abitazioni sono presenti altri familiari o ragazzi minori che incautamente potrebbero venire a contatto con le armi medesime.