Presidente Srr Enna, Antonio Licciardo sindaco di Assoro, sui 58 dipendenti ancora ancorati ad EnnaEuno

Il presidente della Srr di Enna, Antonio Licciardo sindaco di Assoro, ha risposto ad alcune domande riguardanti i 58 dipendenti ancora ancorati ad EnnaEuno. L’assemblea di qualche giorno addietro a cui hanno partecipato i sindaci di: Agira, Assoro, Barrafranca, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Leonforte, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera, Villarosa, ha dato pieno mandato al CdA per procedere alla creazione di un bacino ad hoc “per garantire i 58 dipendenti sospesi in un limbo da anni”, così il presidente. Premesso che il limbo è stato abolito nel 2007 e che per i 58 dipendenti si prospettava o l’assorbimento di 24 e il licenziamento di altri 34 o il passaggio di tutti in questo bacino e che si è scelta la seconda agendo immediatamente con l’assunzione di 17 che andranno nei comuni di Assoro, Enna, Gagliano, Villarosa, Leonforte, Centuripe-Regalbuto, Pietraperzia e Cerami e sei operativi ed un amministrativo alla A&T e che gli altri verranno ricollocati nel tempo; come risolverete la questione del mancato stipendio?

Prima di arrivare al mancato stipendio, si dovrebbe fare un passo indietro e ripercorre tutti i motivi che hanno portato a questa situazione. Credo che ci sia stata, nel passato, una responsabilità collettiva di molti, non solo della politica, ma forse anche di organizzazioni sindacali e lavoratori che pensavano che un sistema del genere si potesse tenere in piedi, senza considerare le economie di scala di una normale azienda, senza considerare che i costi di gestione in rapporto ai ricavi e alle linee di tendenza dei dati demografici e degli indicatori economici della provincia, non avrebbero garantito la sostenibilità. Oggi c’è una un bivio e si deve scegliere una strada: licenziati da un lato e i lavoratori possono scegliere se farlo con tutti i risvolti positivi che possono avere (tfr, disoccupazione, scegliere un altro lavoro), oppure essere inserti in un bacino all’interno della Srr senza perdere i requisisti della legge 9/2010. In questo caso avrebbero solo il tfr, mentre per il resto si andrebbe ad un piano con tre step.

Cos’è questo bacino?

 Il bacino è previsto dalla legge 9/2010 anche se dovrebbe essere la regione a creare questo bacino. Come creare questo bacino lo vedremo con i sindacati e i consulenti del lavoro. Da questo bacino si attingerà in maniera esclusiva per le assunzioni immediate e future, fino ad esaurimento della lista. Ricordo infatti a tutti che la srr è l’unica autorità di regolamentazione della provincia e tutti devono fare riferimento ad essa.

A cosa serve?

Serve a dare ancora una speranza. Serve a garantire continuità previste dalla legge senza la quale non si potrebbe accedere alla Srr.

 Di quali coperture dispone?

Copertura economica nessuna. Copertura di intenti semmai, che danno ancora una speranza a qualche lavoratore, se vuole di poter ancora trovare collocazione.

L’assunzione nei comuni dei dipendenti ex EnnaEuno avrà ricadute sulle già vessate casse comunali?

Intanto partirei da un principio, che la differenziata ha dei costi, in genere non inferiori ma spesso superiori a fare la raccolta indifferenziata. Forse in provincia di Enna eravamo abituati a mercanteggiare come al mercato, per cui invece di sostenere i reali costi di gestione del servizio i comuni sceglievano quanto pagare e questo ha prodotto il risultato della fallita Ato. Qualcuno dice “io devo spendere tot” e su quel budget si costruisce il servizio. Nulla di più sbagliato, perché prima dovremmo individuare i servizi da fare e come farli e dopo mettere accanto i costi. Ora molto probabilmente i comuni hanno, cercato di garantire tutti i nostri cittadini, giocato al ribasso. Se questo da un lato ha garantito, male a mio avviso, i cittadini, dall’altro ha prodotto le storture che oggi vanno comunque sanante perché la legge lo impone. Non è il collocamento delle nuove risorse a creare eventuali costi in più, ma aver evitato, nel tempo, di riconoscere i reali costi da sostenere.

Erano possibili altre vie?

 Io ho individuato solo queste, ma se qualcuno mi dice che ci sono soluzioni migliori che ben venga.

 Quando pensate di agire per rendere Enna bastante a se stessa per lo smaltimento dei rifiuti?

Intanto un merito alla Srr va dato. Siamo una delle poche Srr che hanno la fortuna di avere una discarica pubblica da gestire è un impianto tmb. Oggi l’impianto prevede la lavorazione di 180 tonnellate giorno e oltre ai comuni della provincia gestiamo i rifiuti di diversi comuni delle altre province. Poi stiamo lavorando alla realizzazione di un nuovo impianto di tmb che si occuperà di gestire solo la parte della frazione organica, quindi credo che le aspettative temporali siano relativamente brevi ma positive per il futuro.

E’ possibile pensare a un immediato uso degli impianti di compostaggio di Dittaino?

Diciamo che Dittaino sarebbe utile da aggiungere perché potrebbe gestire la parte aerobica del processo di lavorazione della frazione umida. Ma se noi riusciamo a costruire il tmb per l’umido con trattamento anaerobico, potremmo fare tranquillamente a meno di questo impianto di Dittaino ormai superato per modalità di trattamento dei rifiuti, è vecchio per impianti e strumenti. L’unica cosa buona sono i terreni già autorizzati al trattamento di 20.000 tonnellate l’anno.

 
P.S.
Nella gestione dei rifiuti il trattamento meccanico-biologico (TMB) è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o residuali dopo la raccolta differenziata) che sfrutta l’abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il compostaggio. Appositi macchinari separano la frazione umida (l’organico da bioessicare) dalla frazione secca (carta, plastica, vetro, inerti, ecc.); quest’ultima frazione può essere in parte riciclata oppure usata per produrre combustibile derivato dai rifiuti (CDR) rimuovendo i materiali incombustibili.

a cura di Gabriella Grasso