Valguarnera. Ventidue anni di precariato ma senza ancora essere stabilizzati.

Valguarnera. Ventidue anni di precariato ma senza ancora essere stabilizzati. Sono tanti in Sicilia i lavoratori dei cantieri di servizio ex R.M.I che aspettano da tanti anni il loro turno, ma senza ancora alcuna soluzione da parte della Regione Siciliana. Lavoratori che vivono nella soglia della povertà e che sono parecchio indispensabili per i Comuni, per i lavori di pubblica utilità. Si direbbe figli di un Dio minore, a cui nessuno presta ascolto, anche nella piccola Valguarnera. L’Altra sera, presenti i lavoratori locali nonché altri della provincia, si è tenuta a Valguarnera, promossa dal geom. Ernesto D’Angelo, un’accesa assemblea a cui hanno partecipato i vertici sindacali regionali Snalv- Confsal, che hanno invocato l’immediato intervento della Regione e delle stesse autorità locali, per la stabilizzazione definitiva di questi lavoratori. A Valguarnera addirittura il Comune non avrebbe ancora chiesto alla Regione Siciliana il finanziamento per l’annualità del 2020 che scade il 6 marzo prossimo. Tanto che la capogruppo di FI Concetta Dragà ha inviato una nota alla sindaca Draià, al presidente del consiglio comunale Scozzarella e al ragioniere capo Interlicchia, sollecitandone l’intervento e ottemperando alle richieste della Regione. Eccola:
A seguito di pubblicazione sulla G.U.R.S del 28/01/2020 della legge n.1 del 24/01/2010 di autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2020 e nelle more che l’Amministrazione Comunale autorizzi l’avvio delle progettualità dei cantieri di servizio ex R.M.I per l’anno 2020, che ad oggi risultano sospesi. Vista la nota protocollo n. 56156 del 30 Gennaio 2020 dell’Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali, con all’oggetto: Legge Regionale 19/maggio/2005, n. 5 e ss.mm.ii- cantieri di Servizi riservati ai soggetti fruitori del reddito Minimo di Inserimento, Annualità 2020. Attestato che la nota proferisce che entro il 6.03.2020 l’Ente dovrà inviare l’istanza di finanziamento per l’annualità 2020 in originale, corredata dalla documentazione di rito, affinché l’ufficio possa procedere alla dovuta istruttoria e che la nota evidenzia, che la Regione effettuerà il piano di riparto delle somme solo dopo il recepimento delle istanza di tutti i Comuni. Si ricorda che molte volte l’Ente tralascia alcune cose importanti per la cittadinanza (vedi mancanza di partecipazione al bando di partecipazione per le ZES).
Rino Caltagirone