Dissesto Comune Piazza Armerina. Riepilogo delle puntate precedenti…

Nulla è cambiato… come Beautiful, potresti non seguire le puntate per anni e se ricominci, li trovi allo stesso punto, con la stessa fisicità e qualche cornuto in più… sempre la stessa trama…
La trama che, appassiona i cittadini piazzesi in questo ultimo periodo ha per titolo “The beautiful instability”… Il problema è che, l’instabilità non riguarda il nostro ente, bensì il regista… Dall’ultima puntata, abbiamo come novità, in riferimento al dissesto, la relazione parere del Collegio dei Revisori che così recita: ”… Il Collegio dei revisori, tanto premesso, osserva preliminarmente, che la predetta relazione è stata inoltrata successivamente all’adozione della deliberazione della Giunta comunale n. 8/2020 e quindi non risulta inserita nella proposta per il Consiglio comunale che valuta le cause che hanno determinato il dissesto (cfr. art. 246, co l, D.Lgs. n. 267/2000)”. Il Collegio dei revisori è dell’avviso che il destinatario della predetta relazione del responsabile del servizio economico e finanziario sulle cause del dissesto è il Consiglio comunale con la proposta di deliberazione consiliare che ne propone la dichiarazione. Pertanto, il Collegio ritiene che la proposta di deliberazione consiliare debba essere integrata con la relazione che illustra le cause del dissesto, quale atto allegato per farne parte integrante e sostanziale. Inoltre, il Collegio dei revisori ritiene che il punto 2 del dispositivo nella sua attuale formulazione, non sia coerente con l’impianto normativo, in quanto non si potrà demandare al responsabile del servizio economico e finanziario “l’adozione dei provvedimenti conseguenti all’approvazione della presente deliberazione”, salvo che con il predetto inciso si intenda solo l’attività preposta alla mera esecuzione della deliberazione di che trattasi e non di porre in essere altri provvedimenti. Poiché, la deliberazione di dichiarazione del dissesto che adotterà il Consiglio comunale è l’unico atto che produrrà gli effetti propri della dichiarazione ai sensi dell’art. 246 e seguenti del D.Lgs. n. 267/2000. Il Collegio dei revisori, ancora, osserva che la relazione del responsabile del servizio economico e finanziario sulle cause del dissesto richiama il punto 5 del dispositivo della deliberazione della giunta comunale n. 4 del 15 gennaio 2020, emendamento alla proposta di bilancio di previsione 2018- 2020, nella parte in cui si accerterebbe lo stato del dissesto a far data dal 1 ° gennaio 2019. Il Collegio dei revisori, sul punto, rammenta che l’esercizio finanziario di decorrenza dello stato di dissesto è stabilito in quello successivo all’ultimo bilancio di previsione approvato. Nel caso in specie, alla data odierna, come è noto, risulta approvato il bilancio di previsione 2017-2019. Pertanto, lo stato di dissesto avrà effetto dall’esercizio 2018, fino a quando, e prima della dichiarazione di dissesto, non sarà approvato il bilancio di previsione 2018-2020; è in quest’ultimo caso che l’esercizio di decorrenza sarebbe con l’annualità 2019. Infine, il Collegio dei revisori precisa che l’attività richiesta allo stesso si compendierà in una “dettaglia relazione … che analizza le cause che hanno provocato il dissesto” e non in un parere, per cui i termini indicati nella richiesta di cui alla PEC del 30 gennaio 2020 (otto giorni) non sono estensibili alla fattispecie in argomento. Anche per la natura di eccezionalità e complessità dell’attività che dovrà analizzare le cause del dissesto illustrate nella relazione del responsabile del servizio finanziario …”.
In poche parole, il dissesto è parere personale e soggettivo di chi lo desidera da anni, ed eventualmente deve fare riferimento alla posizione economica del triennio 2018/2020 e non del 2015.
Nel frattempo, il regista, che mira al riconoscimento dell’alta “professionalità”, ha lasciato tutti i dipendenti senza stipendio… fra un far finta ed un giorno di ferie… elargisce vane speranze e tempi brevi per la soluzione del problema. La realtà è che, anche per la banca è lui il problema e per l’amministrazione che, tanto lo acclama, copre e supporta, la soluzione al problema è “votare il dissesto”. Intanto, la cassa è chiusa, nessuna tesoreria, diversi uffici senza né carta né torner per le stampanti, mezzi della P.M. senza carburante, niente servizi, imprese con anticipazione fatture negate dalle banche, inizio lavori pubblici senza inizio… ma il programma per il carnevale va avanti, la pubblicità per il turismo continua ed è l’inizio della fine. ma non ci si ferma se non in vetta, dice l’amministrazione, senza però considerare che la vetta è subito seguita dal precipizio… Ma non preoccupatevi, va tutto bene, il dissesto fa bene alla città… come prendere un po’ di bicarbonato dopo un bel pranzo, “che c’entra” direte voi? Dopo la digestione segue sempre la defecazione…

Anna Zagara