“Da sempre le campane hanno scandito la vita della collettività e sono state nel tempo un mezzo di comunicazione molto efficace. La campana che suona “a morto”, con il suo suono triste e prolungato, fa capire che una persona è passata all’altra vita, ma nessuno scampanio udiamo quando invece arriva una nuova vita. Coltivavo questa idea già da un po’ di tempo. Poi su Avvenire ho letto che in qualche comune questa pratica festosa è già operativa e ho voluto condividerla. In questo modo, la felicità di una famiglia, per una vita che nasce, potrà ora essere condivisa con la collettività tutta.
“Ha accolto con piacere la novità. Tanti i commenti positivi accompagnati anche da simpatici consigli sul modus operandi”.
“Le campane suoneranno a festa a mezzogiorno in punto”.
“In una piccola comunità, come la nostra, non è difficile conoscere quello che succede, le novità, compresa quella di una nascita. Quindi potremmo procedere anche senza alcun avviso da parte della famiglia.
“Appena avviene il parto, comunicare subito in parrocchia la nascita del figlio, di cui sarà data notizia, (nome e cognome) sulla pagina Fb del santuario di San Filippo apostolo”.
No. Non ho notizia di chiese della nostra diocesi che l’abbiano attuata. So invece che ad Agira, diocesi di Nicosia, il parroco della chiesa opera in tal senso.
“Non ne abbiamo parlato”.
In un piccolo paese, qual è Aidone, dove da tempo le morti sono più delle nascite, dove si vive un continuo spopolamento, il suono a festa delle campane, per una vita che nasce, è atteso con grande letizia da tutta la comunità.
Angela Rita Palermo