Calascibetta: continua la querelle sulla Pro Loco

Calascibetta. “Ieri si è consumata un’altra farsa della telenovela ProLoco” afferma Salvo dello Spedale che continua con una lunga nota: “al termine di un lungo dibattito l’assessore al Turismo e agli spettacoli, Maria Rita Speciale, è scappata dal consiglio comunale con gli occhi bassi. Qualcuno l’ha vista con gli occhi umidi, forse di lacrime di coccodrillo. È questo il prezzo del tradimento per una commediante, neppure tanto brava a recitare. L’Assessore infatti ha tradito, si fa per dire, sé stessa e principalmente Vincenzo Lambritto, che con dignità e coraggio, invece aveva rifiutato i trenta denari del tradimento: una vuota e insignificante Presidenza onoraria.
Dopo l’intervento del mattino di Lambritto su un quotidiano, nel quale lamentava la scorrettezza dei due assessori Dibilio e Montalbano, nel perseguire senza scrupoli il piano di occupazione della Pro Loco, nel pomeriggio in Consiglio comunale è stata la volta delle Minoranze RIUNIRE CALASCIBETTA e LEGA xibetana a chiedere la sospensione di ogni contributo alla ProLoco fino a quando non fosse stato eliminato ogni sospetto di conflitto d’interesse dei due assessori Gi.Xi, che nel direttivo della Pro Loco vantano la presenza delle rispettive sorelle, cui si aggiungono la fidanzata e il papà di un consigliere comunale del PD.
Abbiamo assistito ad un breve ed ingarbugliato intervento dell’assessore Montalbano che ha riconosciuto sostanzialmente l’esistenza di un piano per mettere ordine nella ProLoco.
Ancora ad un lungo intervento tecnico, invece, del consigliere Cacciato che ha messo a nudo tutti gli elementi a base del conflitto d’interesse dei due assessori e, dopo avere ribadito che è lodevole l’impegno dei tesserati alla Pro Loco e di quanti sono stati eletti nel direttivo, ha chiesto l’eliminazione del conflitto d’interessi determinatosi per la spregiudicatezza dei due assessori.
È apparso evidente, inoltre, che il Sindaco Piero Capizzi che ha fatto un discorso di basso profilo, sarebbe nelle mani di questo manipolo, i cosiddetti Gi.Xi., e non è nelle condizioni di frenare la loro irresponsabile azione politica che si ripercuote su tutta l’amministrazione.
Probabilmente la ricandidatura è una posta troppo importante per Capizzi, il quale non vi può rinunciare per nessuno motivo, anche a costo di perdere la faccia come nel caso ProLoco, tanto che è stato “costretto” quasi a giustificare la manovra scomposta dei Gi. Xi.
Che il conflitto d’interesse sia molto forte è confermato dall’allontanamento dei due consiglieri comunali Dibilio e D’Agristina da parte del Segretario al momento del voto sulla proposta della Minoranza.
Quando la maggioranza si è resa conto che i due consiglieri erano costretti ad allontanarsi, hanno alzato l’ingegno con la solita e disinvolta spavalderia.
Il presidente del Consiglio sotto tono, senza essere intervenuto nella discussione e senza una ragione logica, ha sospeso i lavori per 15 minuti così da consentire alla consigliera comunale Piera Buscemi, di rientrare ed evitare l’approvazione della proposta della minoranza. Infatti, la proposta non è stata approvata perché il risultato della votazione è stato di parità: cinque a favore (con la minoranza ha votato il Consigliere Salvatore Cacciato) e cinque contro, compreso il voto del Presidente del Consiglio e dell’assessore Speciale, nonostante quest’ultima aveva ravvisato nel suo intervento l’esistenza di un’azione politica avversa e mirata dei due colleghi assessori”.
“Non credo che il conflitto d’interessi sia facilmente eliminato con l’assenza dei due assessori – prosegue la Consigliera Cristina Russo – quando la giunta delibererà contributi alla Pro Loco. Non è sufficiente il gioco delle tre carte, i due assessori si assentano in alcune occasioni in cambio della stessa cortesia di altri in differenti deliberazioni. Senza dire c’è un altro potenziale conflitto d’interesse nella posizione dell’assessore Speciale, che contestualmente è presidente provinciale dell’UNPLI, oltre ad essere socio della ProLoco.
A quanto ci è dato sapere, se non sono intervenute modifiche allo statuto della Pro Loco, c’è un’incompatibilità tra la carica di assessore e quella di presidente provinciale dell’UNPLI.
In tutta questa storia non si capisce qual è la funzione e l’apporto di un “nuovo” PD. Un PD e un Sindaco che stanno mettendo il Paese in ginocchio lasciandolo in mano a quattro giovani che fanno quello che vogliono perché non devono rendere conto a nessuno. Un PD incapace di difendere l’unico rappresentante in seno all’amministrazione, dilaniato e lasciato in pasto ai leoni dagli assessori Gi.Xi della stessa amministrazione che gli tramano contro. Infine, come possono essere imparziali i dirigenti a controllare i conti alla proloco quando nel direttivo c’è anche il papà di un componente del nucleo di valutazione nominato dall’amministrazione comunale?”.
La minoranza non smetterà di monitorare la situazione perché la Pro Loco ha un bilancio che per oltre il 90% dipende dai contributi comunali. E, la telenovela senza fine prosegue.